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Sabato, 27 Aprile 2024
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Pasqua e Pasquetta con saracinesche abbassate: ecco l'ordinanza regionale. La rabbia dei commercianti, plauso dei sindacati

Nel testo l'ordinanza parla di generi alimentari, che potranno però consegnare a domicilio

Generi alimentari, supermercati e tabaccai chiusi nei giorni di Pasqua e Pasquetta, con l'eccezione di farmacie, parafarmacie, rivendite di giornali. 

Il presidente della Toscana Eugenio Giani ha firmato un’ordinanza per domenica 4 e lunedì 5 aprile 2021. 

La scelta, spiega la Regione in una nota, deriva dalla necessità di limitare comportamenti ed assembramenti che potrebbero accrescere il rischio di diffusione dell’epidemia da Covid-19, alla luce del numero di contagi ancora alti e della particolarità diffusività delle varianti al momento presenti. 
Da qui la decisione di chiudere anche i generi alimentari: il fatto di uscire dalle proprie abitazioni per fare acquisti, o anche di consumare in spazi pubblici – si legge nell’ordinanza – potrebbe determinare situazioni tali da pregiudicare le misure invece necessarie per arginare la diffusione della pandemia.

I negozi di generi alimentari e di prima necessità potranno in ogni caso raccogliere ordini online o telefonici e consegnare i prodotti al domicilio del cliente. Sarà vietato farlo presso l’esercizio commerciale. Bar e ristoranti potranno restare aperti per assicurare l'asporto e il domicilio, come previsto dalle disposizioni nazionali per le zone rosse.

Le precisazioni dell'assessore regionale

“Dopo la pubblicazione dell'ordinanza sui giorni di Pasqua e Pasquetta ci hanno chiesto tante spiegazioni ed abbiamo letto diverse interpretazioni che necessitano di precisazioni. Prima di tutto, però, voglio specificare il motivo che ci ha portato a decidere di fare questa scelta: siamo stati convinti di riproporre, come lo scorso anno, le chiusure per questi giorni festivi dai numeri dei contagi, ancora elevanti e preoccupanti, che ci impongono di mantenere alta l’attenzione. Ogni iniziativa dunque va vista nell'ottica del massimo rigore che consenta di vivere le festività con grande equilibrio”.  Così l’assessore alle attività produttive, Leonardo Marras che aggiunge "l’ordinanza, ribadisco, riguarda il commercio, infatti, tra le attività che dovranno restare chiuse, con la sola possibilità di consegna a domicilio di generi alimentari e beni di prima necessità, sono citate le diverse tipologie di esercizi commerciali, ovvero: gli esercizi di vicinato, le medie e grandi strutture di vendita; i centri commerciali. Per questo, le attività artigianali ed i pubblici esercizi, come panifici, ristoranti, pasticcerie, bar, rosticcerie, gelaterie, pasta fresca, ecc., non essendo ricomprese tra quelle sottoposte a chiusura, potranno continuare, anche nei giorni 4 e 5 aprile, ad esercitare l’attività come regolato dalla zona rossa nazionale e cioè, facendo sia l’asporto che la consegna a domicilio negli orari consentiti. Allo stesso modo per il commercio ambulante, che non rientra tra le categorie individuate nell’ordinanza, sono valide le regole del Dpcm. Per ribadire, ancora meglio, le prescrizioni abbiamo preparato alcune Faq”.

FAQ

Una rosticceria può fare l'asporto nei giorni di Pasqua e Pasquetta?
Sì. I ristoranti, i bar, i pub, le rosticcerie, le pasticcerie, i negozi di pasta fresca, le gelaterie, le pizzerie, i panifici, ecc. continuano ad esercitare la loro attività con le regole della zona rossa e quindi possono fare sia l’asporto che la consegna a domicilio negli orari consentiti.

Una macelleria può fare l'asporto nei giorni di Pasqua e Pasquetta?
No. I negozi di vicinato, le medie e le grandi strutture di vendita nonché i centri commerciali nei giorni di Pasqua e  Pasquetta possono fare solo la consegna a domicilio dei generi alimentari e dei beni di prima necessità.   

Nei giorni di Pasqua e Pasquetta posso andare a fare la spesa al supermercato?
No. Le medie e le grandi strutture di vendita nonché i centri commerciali possono fare solo la consegna a domicilio dei generi alimentari e dei beni di prima necessità.   

Nei giorni di Pasqua e Pasquetta i mercati di generi alimentari, piante e fiori si possono svolgere?
Sì. l'ordinanza riguardo solo il commercio in sede fissa e non il commercio ambulante.

I commercianti: "Inaudito"

L'ordinanza ha già scatenato polemiche tra le categorie economiche e nel mondo politico. Franco Marinoni, direttore ci Confcommercio Toscana, è intervenuto con un comunicato dai toni forti: “supermercati e piccoli negozi di alimentari, macellerie, gastronomie e rosticcerie, che coi ristoranti impossibilitati a lavorare normalmente erano sotto pressione per le vendite alle famiglie, apprendono ora che non potranno lavorare né a Pasqua né a Pasquetta. Ma, udite udite, è consentita loro la consegna a domicilio. Così, se non vogliono perdere le prenotazioni ricevute, in pochissime ore devono mettere in piedi un servizio di consegne al domicilio dei clienti, quelli che sarebbero venuti in negozio a ritirare quanto ordinato. E cosa faranno con le scorte di prodotti preparati per chi non aveva prenotato nulla? Per la Regione, che si arrangino pure. Ci pare una cosa inaudita, in un momento del genere”.

Sulla stessa linea anche Nico Gronchi, presidente di Confesercenti Toscana, che sottolinea: "abbiamo finalmente capito da quale parte sta la Regione Toscana: dalla parte di chi vuole dare un altro pesantissimo colpo alle imprese medio piccole. Con questa ordinanza, oltre che nei contenuti, sbagliata nei tempi e nei modi, la Regione Toscana è addirittura andata oltre le chiusure stabilite dal Governo per i territori che si trovano in zona rossa. Ancora una volta si è scelto la chiusura tout court di chi non è responsabile dei contagi, senza alcun confronto preliminare con le categorie. Un’ordinanza che alla vigilia delle festività pasquali creererà pesantissime ripercussioni alla filiera della gastronomia, dell’alimentare, e cioè a quelle piccole e medie imprese di un settore fra i più colpiti dalla pandemia. Per non parlare della chiusura dei tabaccai e dei fiorai: è a loro che si devono i problemi di assembramento? Per la tutela delle imprese o la Regione ritira l’atto o lo modifica in maniera sostanziale, oppure emergerà il tema del danno procurato da questo assurdo ed immotivato provvedimento”.

Filcams Cgil Toscana: "Ora si chiuda anche per 25 aprile e 1° maggio”

Stefano Nicoli, segretario generale Filcams Cgil Toscana, ha commentato l'ordinanza della Regione Toscana sottolineando come essa risponda “a una richiesta lanciata dai sindacati. E’ un’azione necessaria per la tutela di lavoratori e cittadini. Ma purtroppo non basta. Ci stiamo battendo da tempo, perché necessario, per contingentare le aperture e gli orari nei punti vendita. La gente deve comprendere che fare la spesa non è una buona scusa per uscire. Chiediamo che la Regione emani un’ordinanza di chiusura per le attività commerciali anche per il 25 aprile e 1° maggio perché i lavoratori del commercio possano festeggiare degnamente la Liberazione e la festa dei lavoratori, anche se in modalità Covid19, e perché possano avere un momento di ristoro. Per loro, come per tutti i lavoratori che svolgono l’attività che li espone al rischio di contagio, chiediamo un impegno forte per la campagna vaccinale. Lavoratrici e lavoratori del commercio hanno svolto con responsabilità e abnegazione la loro mansione ma è necessario agire per la loro sicurezza e per quella dell’intera collettività”.

Dalla Uil: "Giani ci ha ascoltato, ora confronto sui vaccini ai lavoratori del settore"

"La Regione ha emanato l'ordinanza di chiusura per le attività del terziario sia a Pasqua che a Pasquetta. Il Presidente Giani - commenta Marco Conficconi, Segretario Generale della UIL Terziario (Uiltucs Toscana) - ha compreso il grido di allarme che, come  organizzazioni sindacali del settore gli abbiamo inviato pochi giorni fa. Una decisione, quella del Presidente e dell'assessore regionale al commercio, che apprezziamo davvero molto. Non solo perché questa decisione concede un piccolo sollievo a lavoratrici e lavoratori che sono in prima linea sino dall'inizio della pandemia, ma anche perché ascoltando le nostre richieste la Regione Toscana targata Giani, a differenza della precedente, pare dimostrare una nuova voglia ed una precisa volontà di riaprire un dialogo costruttivo con le organizzazioni sindacali del commercio. Vedremo presto se sarà così, perché chiediamo alla Regione Toscana di incontrarci urgentemente per costruire, insieme, un impegno forte sulla campagna vaccinale di lavoratrici e lavoratori del terziario, per fare fronte comune sulla salvaguardia dei posti di lavoro del settore. Ci piacerebbe costruire, insieme alla Regione, la via Toscana ad un mondo del lavoro più etico e rispettoso dei diritti dei numerosi lavoratori del commercio, della cooperazione, del turismo e dei servizi. Con la decisione della Regione Toscana l'etica e la sicurezza dei lavoratori e dei cittadini ha prevalso sul profitto. Ora chiediamo all'assessore regionale al commercio di incontrarci per affrontare e risolvere  temi urgenti quali le vaccinazioni delle lavoratrici e dei lavoratori del terziario e le chiusure delle prossime festività nazionali".

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