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Le storture

"Tenere le scuole aperte ma senza bambini, l'ipocrisia di questo paese" e tanti altri disguidi tra tamponi e quarantene

La lettera di una mamma per quando sta accadendo alla figlia vaccinata con due dosi e comunque in quarantena per 10 giorni

Una lettera di una mamma che racconta quanto sta accadendo alla loro figlia. La scuola è aperta, ma senza bambini, eppure le hanno fatto entrambe le dosi. E' uno dei tanti paradossi che stanno accadendo quando Asl e sistema scolastico si incontrano per casi Covid in classe e non riescono ad allinearsi. Linee guida facilitate erano attese da giorni, ma ancora non sono arrivate. E intanto le famiglie sono in difficoltà e i bambini perdono continuamente giorni di scuola.

"Buongiorno,

Sono la madre di una bambina che frequenta una scuola dell'infanzia ad Arezzo. Con grande entusiasmo, mio marito ed io abbiamo aderito alla campagna vaccinale contro il Covid 19, prima per noi, poi per nostra figlia di 5 anni, tanto ché la nostra bambina ha già la seconda dose da più di 14 giorni. Lo abbiamo fatto per proteggere lei, ma anche per proteggere la comunità dove siamo inseriti, le persone più fragili e la scuola che frequenta. Ci siamo detti che, in una pandemia, l'azione del singolo può fare la differenza e non abbiamo avuto nessun dubbio in merito all'aspetto sanitario della nostra scelta. Un'altra ragione che ci ha spinti è la libertà di nostra figlia di poter frequentare la scuola e vivere il più serenamente possibile.

Ieri, in seguito all'accertamento di un caso di positività (cui ne seguiranno altri, probabilmente), la sezione di nostra figlia è stata chiusa e l'attività didattica sospesa. Ma non basta: l'accanimento è sui guariti e i vaccinati che, a differenza degli adulti nelle medesime condizioni, vengono posti in quarantena per 10 giorni. Siamo alla completa violazione del diritto di parità di trattamento a parità di condizioni, tra adulti e bambini. La situazione è paradossale, perché quegli stessi bambini vaccinati o guariti, se si trovassero a contatto con un positivo fuori dalla scuola, stando a quanto afferma il decreto del 30 dicembre, non sarebbero soggetti a quella quarantena a cui li condanna invece il contatto in ambito scolastico.

Ma non finisce qui. La scuola ci informa che la sezione resta chiusa anche per i bambini che non sono nel tracciamento dei contatti positivi del caso accertato ieri: si parla di bambini che sono a casa da settimane, alcuni per poter completare, senza rischio di quarantena, il ciclo vaccinale. La scuola resta chiusa anche per loro. 

E dopo questa quarantena? Se si sta alle regole attuali, dopo pochi giorni dal rientro, basterà un altro caso positivo e saremo di nuovo in quarantena, anche coloro che sono positivi oggi e quindi saranno appena guariti. Per loro, per noi, non finisce mai, mai un sospiro di sollievo. 

E intanto per non perdere il lavoro e stremati dai continui "stop and go", i genitori sono costretti a lasciare i figli ai nonni, categoria senza dubbio più fragile dei bambini stessi. 

E infine, ma è di certo l'aspetto più importante, lo stress provocato ai piccoli che continuamente vedono la loro routine, così fondamentale per il loro equilibrio, interrotta senza un motivo che possano capire, perché è difficile spiegare a un bambino il motivo per cui debba essere confinato in casa, se è appena guarito dal Covid o vaccinato, mentre babbo e mamma possono uscire liberamente. Questo sistema non funziona e non può funzionare. Tenere le scuole aperte, ma senza bambini, rappresenta bene l'ipocrisia della politica di questo Paese."

Paola Miraglia 

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