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I direttori delle Asl rinunciano a 3 milioni, saranno investiti nella vaccinazione anti meningite

I vertici delle aziende sanitarie toscane hanno formalmente rinunciato a una parte dell'indennità di risultato che spetterebbe loro di diritto, in quanto contrattualmente prevista, per gli anni dal 2011 al 2014, mettendo la cifra a disposizione...

I vertici delle aziende sanitarie toscane hanno formalmente rinunciato a una parte dell'indennità di risultato che spetterebbe loro di diritto, in quanto contrattualmente prevista, per gli anni dal 2011 al 2014, mettendo la cifra a disposizione del sistema sanitario regionale. Questa rinuncia libererà risorse pari a circa 3 milioni di euro, che la Regione investirà per il prolungamento di 6 mesi della campagna per la vaccinazione contro il meningococco C (vedi altro comunicato). Entrambe le misure sono state approvate dalla giunta nel corso della seduta di stamani. "Ringrazio i direttori che hanno fatto questa scelta in controtendenza - è il commento dell'assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi - Con questa rinuncia, hanno dato prova di sobrietà e solidarietà, soprattutto in un periodo di difficoltà in cui la crisi economica ha imposto sacrifici e tagli a tutti". L'indennità di risultato è una cifra dovuta, prevista dal contratto; nei nuovi contratti, questa voce non sarà più prevista.

La rinuncia a una parte dell'indennità di risultato è stata fatta dalla quasi totalità dei direttori generali, sanitari e amministrativi delle aziende sanitarie e degli enti del Servizio sanitario regionale (96 persone; un direttore ha rinunciato al 100% della propria indennità di risultato). L'importo medio annuo per l'indennità di risultato si è così ridotto, passando da circa 12.000 euro netti a circa 6.000 euro netti per anno. Calcolando anche gli oneri riflessi, per gli anni che vanno dal 2011 al 2014 questa scelta comporta un risparmio di circa 850.000 euro. Se si considera poi il totale degli accantonamenti maturati per premi aziendali contabilizzati nei bilanci delle aziende sanitarie e degli enti del SSR, e che non costituiscono più un'uscita finanziaria a fronte di questa scelta dei direttori, si liberano nel sistema risorse pari a circa 3 milioni di euro.

Le risorse liberate grazie a questa rinuncia, appunto 3 milioni di euro, verranno utilizzate dalla Regione per prolungare di altri 6 mesi (fino al 30 giugno 2016) la campagna straordinaria contro il meningococco C, che prevede la vaccinazione gratuita delle persone da 20 a 45 anni che hanno frequentato la stessa comunità, o comunque che risiedono nella stessa Asl in cui si è verificato un caso di meningite da meningococco C.

La campagna

La campagna straordinaria di vaccinazione contro il meningococco C proseguirà fino al 30 giugno 2016. Lo stabilisce una delibera approvata stamani dalla giunta. "In questo 2015 si è verificato in Toscana un incremento significativo di casi di meningite da meningococco, in prevalenza appartenenti al gruppo C - dice l'assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi - Un fatto anomalo, che ha richiesto da parte della Regione misure di profilassi straordinarie. Dal momento che la vaccinazione è la misura più efficace per ridurre il rischio di diffusione delle malattie, assicura protezione per chi si vaccina e riduce la circolazione del batterio, vogliamo dare continuità alle strategie adottate e abbiamo deciso di prolungare per altri 6 mesi la campagna straordinaria di vaccinazione".

Prosegue quindi fino al 30 giugno 2016 l'offerta gratuita della vaccinazione antimeningococco C con vaccino tetravalente ACWY a tutti i soggetti nella fascia di età dai 20 anni compiuti al compimento dei 45 anni che hanno frequentato la stessa comunità in cui si è verificato un caso di meningite da meningococco C; e anche a tutte le persone, sempre di età dai 20 anni compiuti al compimento dei 45 anni, che vivono nelle aziende sanitarie in cui si è verificato un caso di meningococco C. Per la prosecuzione della campagna straordinaria di vaccinazione, la Regione ha stanziato 3 milioni di euro.

Proseguono normalmente (indipendentemente quindi dalla prosecuzione della campagna straordinaria) le vaccinazioni gratuite contro il meningococco C previste dal calendario vaccinale: e cioè la vaccinazione routinaria per i nuovi nati; la vaccinazione per i soggetti a rischio individuati nel calendario vaccinale; la vaccinazione a tutti i ragazzi di età compresa tra 11 e 20 anni (ovvero dagli 11 anni compiuti al compimento del 20° anno di età), anche se mai vaccinati o già vaccinati nell'infanzia.

Ad oggi in Toscana sono stati registrati 38 casi di meningite (l'ultimo ieri, a Pistoia), di cui 31 appartenenti al sierogruppo C, 5 al sierogruppo B, 1 al sierogruppo W, 1 caso non tipizzato. Tra questi 38 casi, 7 sono stati i decessi (6 riconducibili al gruppo C, 1 al gruppo B). La tipizzazione dei casi da meningococco C ha rilevato la presenza di un ceppo (ST11) particolarmente virulento. Nei primi 8 mesi del 2015, il numero dei casi segnalati dalla Toscana risulta essere il 30% di tutti quelli pervenuti al sistema di sorveglianza nazionale che fa capo all'Istituto Superiore di Sanità.

Al 30 novembre 2015 (i dati del monitoraggio sono mensili) risultano vaccinate in Toscana oltre 200.000 persone: 113.424 nella fascia di età 11-20 anni, 93.937 nella fascia di età 20-45.

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