Hospice, nuova lettera di Maurizi: "Dopo 26 mesi dallo sfratto siamo ancora al ...Caro Babbo Natale..."

Nuovo aggiornamento sulla petizione per la riapertura dell'Hospice per le cure palliative ai malati terminali ad Arezzo. A renderlo pubblico l'ex direttore di questo reparto cioè il dottor Pierdomenico Maurizi che attacca la politica per il lassismo che ha nell'affrontare questo problema. L'hospice era stato allestito con i soldi degli aretini, attraverso il Calcit, nella palazzina adiacente all'ospedale San Donato, ma fu prima chiuso circa 26 mesi fa e poi spostato peregrinando tra strutture private a causa del Covid. Adesso Maurizi aggiorna la petizione e chiede conto, in modo chiaro e netto, sul destino di questo servizio così delicato quanto importante per i malati terminali.

"Nella conferenza stampa del 16/02/22, il direttore generale della Asl Toscana Sudest, Antonio D’Urso ha affermato che per la Cittadella della Salute al Pionta sarebbero stati stanziati 13 milioni di euro provenienti dal Pnrr per varie strutture (centro operativo territoriale, ospedale di comunità). Ha anche detto che il nuovo Hospice “ha già incassato il disco verde del presidente Giani e dell’assessore regionale Bezzini”. Ha annunciato anche che l’abbattimento delle strutture fatiscenti e pericolanti nell’area del Pionta, dove dovrebbero sorgere le strutture di cui sopra, “scatterà a giugno”. Come ricorderete, il direttore generale ed alcuni politici hanno detto che il finanziamento per il nuovo Hospice sarebbe arrivato dall’art. 20 della Legge 67/88. Affermazione ottimistica, perché, come spiegato nell’altro aggiornamento, non è affatto scontato che Ministero della Salute e Ministero dell’Economia concedano tale finanziamento. Ad oggi, 29 maggio, non abbiamo nessuna notizia e nessun sentore di ciò che D’Urso ha annunciato che sarebbe accaduto a giugno."

"Un solo politico – uno solo – Marco Casucci-Lega (partito che non appartiene alla mia cultura), non si è fidato delle enunciazioni trionfalistiche del direttore generale e – unico – si è mosso in modo concreto. Grazie Marco. Ha presentato un’interrogazione in consiglio regionale chiedendo – doverosamente e legittimamente – lumi e conforto. La risposta del 15 marzo è eufemisticamente sconfortante. Dice più o meno – ma è atto pubblico e quindi a disposizione di tutti  - che questa direzione (Direzione Sanità, Welfare e Coesione Sociale) ha ricevuto la richiesta di finanziamento relativa al nuovo Hospice, il quale verrà finanziato con le risorse statali di cui all’art. 20 della L. 67/88. La Regione Toscana provvederà all’inoltro di tale richiesta dopo che verrà approvata e deliberata (aprile 2022) la programmazione. Quindi, dopo 26 mesi dallo sfratto dell’Hospice, siamo ancora al Caro Babbo Natale….nonostante la sicumera di qualcuno."

Maurizi elenca quindi una serie di osservazioni: "Non sappiamo se e quando il finanziamento per il nuovo Hospice verrà erogato; paghiamo - noi cittadini, chi altri ? – 600.000 euro/anno di affitto per un mezzo Hospice ad una struttura privata; abbiamo buttato via – noi cittadini, chi altri ? – quasi 2 milioni di euro per la ristrutturazione del reparto oncologico e dell’Hospice; I politici aretini, guarda caso, “prendono posizione” – non atti concreti, per carità – sull’Hospice, solo dopo che esce un aggiornamento della petizione, come se il problema non fosse di tutta la città (che rappresentano), ma del povero illuso che Vi scrive; alcuni politici ed alcuni dirigenti della Asl, poichè non possono contestare ciò che dico e scrivo, cercano di screditarmi come persona; mi fanno solo tenerezza. Non ho alcun interesse privato nel portare avanti questa piccola battaglia, chi mi conosce lo sa bene. Tanto è vero che ho rifiutato candidature in liste per le elezioni regionali e comunali e sto rifiutando di fondare una lista civica."