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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Dopo 45 anni in pensione l'ispettore Burioni. L'ultimo giorno nella caserma dei vigili del fuoco

Il suono delle sirene e il saluto nel piazzale da parte di tutti i vigili del fuoco colleghi e amici non è mancato questa mattina. Così come non è mancata qualche momento di commozione, ripensando a quante fortissime esperienze vissute con addosso...

Il suono delle sirene e il saluto nel piazzale da parte di tutti i vigili del fuoco colleghi e amici non è mancato questa mattina. Così come non è mancata qualche momento di commozione, ripensando a quante fortissime esperienze vissute con addosso la divisa di vigile del fuoco. Ultimo giorno di servizio per l'ispettore del comando di Arezzo Claudio Burioni, che dopo 45 anni di onorata carriera va in pensione.

"Sono entrato nel corpo nazionale come ausiliario, vincendo il concorso quando facevo il militare, oggi è arrivato il giorno in cui finisce un ciclo, ce lo dice la carta d'identità, ce lo dice l'amministrazione, è un giorno di grande festa, sono felicissimo, ma io dico sempre che quando si va in pensione ci sono due cose da fare, chiedere scusa e chi si è pestato i piedi perché nel nostro lavoro quotidiano fatto di decisioni prese in maniera repentina per fare bene e presto può succedere e ringraziare chi ci ha dato una mano."

Tecnicamente preparatissimo ha iniziato la carriera dei vigili del fuoco nel 1973 come ausiliario e nel 1975 vincitore di concorso è entrato come vigile permanente. Inviato a Milano dove ha iniziato la carriera con un elogio per aver prestato con particolare dedizione al lavoro nell'intervento nello stabilimento Boston di Bollate. Al rientro al comando di Arezzo è stato vigile, capo squadra e capo reparto fino al 1998 quando ha preso l'incarico di funzionario e si trasferisce a Varese dove ha ricoperto incarichi di rilievo per poi tornare ad Arezzo nel 2006.

Durante la sua carriera ha partecipato a numerosi soccorso alle popolazioni colpite da calamità naturali, come in Friuli, in Irpinia,al crollo della diga Tesero, per il terremoto in Umbra e nelle Marche, quello dell'Aquila, in Molise e in Emilia Romagna. Sono proprio queste le esperienze più sentite e toccanti, che resteranno indimenticabili. "Mi piace ricordare tutti i successi nel soccorso alle popolazioni e qualche intervento che ha destato preoccupazioni, un pensiero va a chi non c'è più, ai nostri colleghi che per causa di servizio..." La voce rotta si ferma perché certe storie lo hanno toccato profondamente e personalmente. Poi una riflessione sull'attuale condizione del corpo dei vigili del fuoco e un messaggio per i ragazzi che restano al lavoro:

"C'è la coscienza di una situazione economica e di tagli che hanno penalizzato la nostra amministrazione, come le altre in Italia, ma anche la consapevolezza che spesso si riesce a sopperire alle mancanze con l'estro e la fantasia, speriamo che si possa andare avanti così, ma migliorando la parte che non dipende da noi con l'approvvigionamento di risorse umane e tecniche, con strumenti e attrezzature adeguate, perché in sostanza lavoriamo sempre con quello che abbiamo in carenza di ossigeno. Ai ragazzi che restano al lavoro dico di fare serenamente quello che c'è da fare senza patema d'animo, impegno e dedizione anche di fronte al servizio più umile."

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