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Zanzare: ecco perché i Comuni non possono fare le disinfestazioni

Attraverso una delibera, la giunta regionale toscana ha posto delle limitazioni riguardanti gli interventi adulticidi contro le zanzare con mezzi nebulizzatori

In molti se lo chiedono ma in pochi lo sanno. Perché i Comuni dell’Aretino non effettuano la disinfestazione contro le zanzare in queste ultime settimane? La risposta sta nella delibera della giunta regionale toscana che, di fatto, impone dei limiti ben precisi a tali pratiche. Contestualmente, il governo toscano, ha approvato il “Piano di prevenzione, sorveglianza e risposta alle arbovirosi”, in seguito a proposta di delibera dell’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini, in adempimento a quanto previsto dal Piano nazionale. Nel documento della Regione, diffuso nei giorni passati a tutte le amministrazioni territoriali, viene sottolineato come siano “vietati i trattamenti adulticidi a calendario. I trattamenti adulticidi nelle pertinenze esterne in ambito pubblico e privato, devono essere riservati a situazioni contingibili ed urgenti di emergenza sanitaria in presenza di notifica di malattia infettiva da Arbovirosi ed in casi straordinari”.

Dunque, se nel mese di giugno, sono stati realizzati dei trattamenti riguardanti l’eliminazione delle larve, a luglio la situazione muta..

La delibera della Regione di fatto limita la possibilità di effettuare trattamenti contro le zanzare adulte solo qualora si verifichino focolai di malattie infettive trasportate da questi insetti oppure “solo in casi straordinari a seguito di comprovata presenza di elevata densità del vettore (superamento di soglie di intervento) - si legge nel documento - dopo attenta indagine ambientale ed entomologica e previa autorizzazione del Dipartimento della Prevenzione della Azienda Asl territorialmente competente; in ogni caso, tali trattamenti non dovranno mai essere programmati a calendario”.

Nel periodo di maggiore attività vettoriale, dal 1 giugno al 31 ottobre, devono invece essere programmati in attività ordinaria i “trattamenti larvicidi nelle raccolte di acqua non eliminabili, potenziali focolai larvali su suolo pubblico (caditoie e tombini stradali, canali, fossi, fossati etc)”.

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