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"Contagi nelle scuole e chiusure: vogliamo chiarezza", lettera del Comitato Mense alla Asl

"Stiamo attraversando una tempesta e abbiamo bisogno di sapere se chi è al comando sta usando tutte le cautele e le accortezze per tutelare i cittadini"

"In questo momento delicato invitiamo le Istituzioni ad utilizzare una comunicazione corretta e puntuale, perché se il bisogno di ricevere informazioni precise e coerenti è sempre essenziale, in una situazione come quella attuale, che si protrae ormai da 1 anno, diventa vitale". E per farlo il Comitato Mense ha inviato una lettera alla direzione della Asl Toscana Sud Est nella quale, alla luce della chiusura attuata con una ordinanza dal sindaco Alessandro Ghinelli, le famiglie chiedono chiarimenti sui dati relativi ai contagi nelle scuole del territorio. 

"Premesso che la salute e la sicurezza dei nostri figli rimangono per noi prioritarie sempre e comunque, continuiamo a non condividere una decisione presa forzando i vigenti protocolli nazionali. Per questo abbiamo scritto al direttore henerale della Asl Toscana Sud Est Antonio D’Urso chiedendo di conoscere i numeri reali dei contagi e le conclusioni suggerite dall’attività di tracciamento. Vogliamo inoltre sapere il ruolo dell’Azienda Sanitaria, che ha il compito di tutelare la salute pubblica, nel processo che ha condotto alla stesura dell’ordinanza comunale n.5/2021, anche alla luce delle dichiarazioni del Provveditore Roberto Curtolo che si è detto ignaro delle intenzioni dell’Amministrazione fino all’ultimo momento.
Stiamo attraversando una tempesta e abbiamo bisogno di sapere se chi è al comando sta usando tutte le cautele e le accortezze per tutelare i cittadini. Quello che è certo è che non abbiamo bisogno di scelte drastiche e drammatiche prese senza la dovuta collaborazione e concertazione.
La decisione di chiudere tutte le scuole senza distinzione fra primarie e secondarie di primo e secondo grado, quando nelle prime i bambini vengono portati e ritirati dalle famiglie e nelle seconde invece possono andare e tornare da soli, usando mezzi pubblici e quindi esponendosi in maniera più importante a situazioni di possibile contagio, è un ulteriore arbitrio preso da questa amministrazione. Ricordiamo che a novembre 2020, con la città in zona rossa, le scuole primarie erano aperte con lezioni in presenza così come erano in presenza le lezioni della prima media".

La chiusura delle scuole andrebbe a cozzare con la mancata zona rossa: i genitori che lavorano, in zona arancione non potrebbero giustificare l'assensa per seguire i figli nella didattica a distanza. 

"Scegliere di chiudere tutte le scuole senza dichiarare l’ingresso in zona rossa comporta inoltre l’impossibilità per i genitori lavoratori di giustificare la propria assenza, condizione che in mancanza di un incentivo o di un ristoro ad hoc diventa insopportabile. E non si venga a parlare del bonus conciliazione, perché quel provvedimento riguardava le spese sostenute per il pre e il post scuola nel periodo tra ottobre e dicembre 2020 ed era stato ideato con criteri di accesso talmente stringenti (ISEE pari al massimo a 20.000 euro, impossibilità di usufruire dello smart working, assenza di figure familiari in grado di prendersi cura dei bambini) da essere stato ottenuto da solo 52 famiglie a fronte di una popolazione scolastica di qualche migliaio di bambini e ragazzi interessata dall’ordinanza in questione.
Concludiamo ribadendo che questa modalità, in cui misure severe si combinano all’allentamento delle restrizioni senza un criterio preciso, rischia di aggiungere al danno la beffa e di mettere ulteriormente a rischio la salute e la sicurezza di tutti i cittadini."

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