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"Coi Massoni Banca Etruria era in crescita", il Gran Maestro d'Oriente alla carica contro De Bortoli: "Boschi e Renzi? Non fanno parte della Loggia"

Massone, orgoglioso di esserlo e nessuna paura di dirlo pubblicamente. Ma non solo. Fiero sostenitore di quel 'fratello' (di loggia) che fino al 2004 ha guidato con successo la vecchia Banca Etruria. L'ultimo intervento in risposta alle recenti...

Massone, orgoglioso di esserlo e nessuna paura di dirlo pubblicamente.

Ma non solo. Fiero sostenitore di quel 'fratello' (di loggia) che fino al 2004 ha guidato con successo la vecchia Banca Etruria.

L'ultimo intervento in risposta alle recenti rivelazioni rese pubbliche da Ferruccio De Bortoli nel proprio libro "Poteri forti (o quasi)" è quello di Stefano Bisi, Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia.

E' proprio lui, attraverso le colonne de Il Tempo a risponde all'ex direttore del Corriere della sera che nella sua pubblicazione ipotizza un ruolo della massoneria nel crollo della banca aretina.

"Finché Banca Etruria era presieduta e gestita dal nostro fratello Elio Faralli, vale a dire fino al 2004, era considerata un istituto in crescita - dichiara Bisi - Poi quelli che la ereditarono, che erano bischeri e non massoni, l'hanno portata alla crisi. Peraltro la banca proprio dai massoni fu fondata nel lontano 5 gennaio 1882 quando si chiamava Banca Mutua Popolare Aretina".

Secondo il Gran Maestro inoltre, nè Maria Elena BoschiMatteo Renzi, così come entrambi i loro padri farebbero parte alla Massoneria e che quindi le teorie sostenute nel libro di De Bortoli sarebbero quanto meno fantasiose.

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