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Cisl: "Basta tagli a sanità, siamo allo stremo"

E’ un dato di fatto che la riforma sanitaria voluta dal gevernatore Enrico Rossi non si sta rivelando quel campione di efficienza/eccellenza di cui si sbandierava. La suddivisione in tre macro aree, che doveva, ma sulla carta, rendere tutto più...

E’ un dato di fatto che la riforma sanitaria voluta dal gevernatore Enrico Rossi non si sta rivelando quel campione di efficienza/eccellenza di cui si sbandierava.

La suddivisione in tre macro aree, che doveva, ma sulla carta, rendere tutto più efficiente non sta invece rispondendo a queste aspettative. Anzi. A sottolinearlo il segretario generale della CISL FP, Maurizio Milanesi, Luciana Lapi, segretario Sanita FP CISL e Silvia Russo, segretario UST CISL di Arezzo.

Il territorio della USL aretina, fatto rientrare nella macro area della USL sud-est, la più grande della Toscana con specificità territoriali di non facile integrazione, proseguono dalla CISL, sta evidenziando tutto i limiti di questa riforma. Fin dal suo varo, le organizzazioni sindacali, ed in particolare la Cisl Fp, si sono mobilitate per salvaguardare lavoratori ed utenza. In particolare sono riuscite a sottoscrivere con l’Azienda regolamenti mirati a uniformare per tutti gli operatori importanti istituti quali: produttività, mobilità, accordo sulle politiche dell’orario di lavoro e gli stessi hanno affrontato questo lungo periodo mantenendo i servizi per i cittadini ad un buon livello, tutto ciò in un momento di mancanza decennale del rinnovo contrattuale e di forte carenza del personale reso ai minimi per il rallentamento di assunzioni dallo scorso ottobre, per rientro di bilancio della Regione.

Ma la doccia fredda arriva in questi giorni quando il Governatore ha annunciato, aggiungono dal Sindacato, che la Regione ha intenzione di tagliare di 10 mln. di euro alla azienda USL sud-est, se così fosse immancabilmente ci saranno pesanti ricadute, in particolare, riguarderanno la mancata assunzione di nuovo personale ovvero 250 unità totali di cui circa 100 per la provincia di Arezzo vanificando, di fatto, l’accordo sulle nuove assunzioni.

La CISL ha sempre sottolineato la necessità di implementare e non diminuire il numero degli operatori anche per l’aumento dell’età pensionabile che provoca di conseguenza una minore efficienza lavorativa.

In questi anni è stata promossa una politica di esternalizzazione di alcuni servizi (CUP, manutenzione); bisogna evitare non solo che questa logica si estenda sempre di più con rischi di privatizzazione della sanità, ma con, l’impegno di tutta la confederazione cisl, ci siamo posti l’obiettivo di reinternalizzare alcune attività fondamentali per aumentare la qualità del servizio sanitario.

Si parla di tagli ma in certi settori quali l’Area Sanitaria della Regione Toscana si amplia il personale e si aumentano gli stipendi. Vedi vicenda Calamai con l’assunzione anche di ex dirigenti sanitario e amministrativo di Careggi. Se le risorsi sono poche sono poche per tutti, forse questo non era il momento giusto per annunciare tagli ad una sanità già “sofferente”.

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