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Attualità Saione / Via Fabio Filzi

Progetto di via Filzi fallito? I creditori in lista, le penali e la nuova caserma che non c'è

Un complicato leasing in costruendo avrebbe dovuto funzionare grazie alla presenza della banca ma "non c'è stato nemmeno un avanzamento dello stato dei lavori" dice l'assessore

Risoluzione del contratto, escussione delle polizze assicurative e valutazioni legali successive su come e dove poter procedere per la costruzione della nuova caserma della polizia municipale di Arezzo.

Se la decisione di porre fine al rapporto contrattuale con il raggruppamento temporaneo di imprese alla fine è stata presa di fronte ci sono però tanti punti interrogativi. A partire dal dubbio se prima o poi il nuovo comando dei vigili urbani verrà realizzato lasciando lo stabile adesso in affitto in via Setteponti. Altri questione aperte sono quelle relative ai creditori, subappaltatori e fornitori di materiali, che non sono stati pagati dal privato che in questo caso è sia proprietario dell'immobile che intestatario dei lavori di manutenzione straordinaria affinché dal precedente asilo della Diocesi ne nascesse una struttura adatta ad ospitare il corpo della municipale, con i suoi uffici, i suoi mezzi e i suoi uomini. 

Non un classico appalto pubblico

Fin dall'inizio di questa progettazione le opposizioni, ma anche i vigili urbani stessi, presero posizione non a favore. Le prime contestarono il meccanismo e i costi del canone successivo per il Comune, i secondi la localizzazione. Si è trattato infatti di mettere in piedi un'operazione di leasing in costruendo nel quale il raggruppamento temporaneo di'impresa costituito ha rilevato dalla Diocesi che ne era proprietaria, lo stabile di via Fabio Filzi nel cuore del quartiere di Saione. Nel frattempo ha siglato un contratto con il comune di Arezzo con il quale si stabiliva che il privato avrebbe portato avanti i lavori, con tutte le modifiche previste dal progetto, per avere una moderna e funzionale caserma dei vigili urbani. Solo quando le chiavi fossero state consegnate al comune, l'amministrazione avrebbe iniziato a pagare un canone ai costruttori/proprietari. Un meccanismo contorto, ma secondo gli addetti ai lavori, l'unico possibile acquisendo quell'immobile dalla Curia. Un metodo che però era garantito che funzionasse grazie alla presenza nel gruppo di privati di una banca che si poneva come garante dei pagamenti in base ai vari stati di avanzamento dei lavori.

"Non c'è stato nemmeno uno stato di avanzamento" racconta amareggiato l'assessore ai cantieri strategici di Arezzo Marco Sacchetti "e l'amministrazione ne è fortemente danneggiata, perché oltre a non avere la nuova caserma si è dovuto continuare l'affitto della vecchia".

Fornitori e subappaltatori non pagati

In questa vicenda il Comune è sicuramente danneggiato anche se non ha sborsato soldi pubblici al momento. Anzi procederà con l'escussione delle polizze assicurative previste dal contratto come penali per gravi inadempienze contrattuali. Ma al momento a rimetterci e in qualche caso rischiare il collasso sono alcuni fornitori di materiali edilizi, oppure subappaltatori che hanno lavorato in alcune fasi del cantiere e non sono stati pagati. Cosa ne sarà di questi crediti di decine di migliaia di euro che potrebbero fare la differenza per aziende che spesso sono a conduzione familiare?

In un primo momento e con il contratto in essere tra Comune e privato, sembrava fosse possibile arrivare al punto in cui l'amministrazione avrebbe potuto risarcire prima loro detraendo i canoni da pagare ai proprietari. Ma un ulteriore approfondimento legale e la fine del contratto decisa dalla giunta aprono un altro percorso.

"Quello è un rapporto privatistico e il Comune non c'entra, non può intervenire in aiuto di nessuno. Va considerato che l'operazione è finanziata dalla banca che è un soggetto importante del raggruppamento d'imprese. Al momento in cui il contratto sarà risolto, procederemo all'escussione delle garanzie e una volta riscosse potremo informare la banca che ci sono soggetti creditori, perché il loro interlocutore diventa proprio la banca e potrebbero procedere anche con una richiesta di risarcimento danni civilistica."

Le penali nel contratto

L'assessore Sacchetti spiega come ci siano due tipi di polizze previste dal codice degli appalti. "La prima è una cauzione per l'anticipazione che è già stata escussa, una volta incassata sarà ristornata alla banca, gli rendiamo cioè la cauzione per l'anticipazione e informeremo l'istituto di creditori che ci sono imprese che devono avere dei soldi. La seconda è una cauzione a garanzia degli inadempimenti contrattuali gravi come in questo caso. Qualche centinaio di migliaia di euro andranno così nelle casse del Comune che a quel punto dovrà valutare se bastano a coprire i danni oppure se dovrà intentare anche una causa di risarcimento in sede civile."

La proprietà privata di quell'immobile

Che ne sarà dell'immobile di via Filzi? La giunta Ghinelli lo aveva scelto tra le proprietà della Diocesi per portare il comando della municipale nel cuore del quartiere di Saione. La trasformazione in caserma per gli agenti non è avvenuta, i lavori sono rimasti fermi e una eventuale conclusione appare lontana, se non impossibile. La struttura, già a suo tempo usata come dormitorio abusivo e luogo per spaccio e consumo di droghe e per altri atti di microcriminalità, è di proprietà privata. Ma troverà una nuova vita? Oppure resterà una ferita aperta nel tessuto urbano e sociale di Arezzo? La risposta al momento non c'è.

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