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Sabato, 27 Aprile 2024
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74esimo anniversario dell'eccidio di Vallucciole, la commemorazione in Casentino

Il Comune di Pratovecchio Stia organizza sabato 14 aprile la commemorazione del 74° anniversario dell’Eccidio di Vallucciole. Il programma della giornata prevede alle ore 10  il ritrovo presso la sede comunale al Palagio Fiorentino di Stia e alle...

Il Comune di Pratovecchio Stia organizza sabato 14 aprile la commemorazione del 74° anniversario dell’Eccidio di Vallucciole.

Il programma della giornata prevede alle ore 10 il ritrovo presso la sede comunale al Palagio Fiorentino di Stia e alle ore 10.30, nella Chiesa Sacrario di Vallucciole, la Santa Messa in suffragio delle vittime celebrata dal parroco di Stia Mons. Carlo Corazzesi.

Alla cerimonia interverranno la Vicepresidente della Regione Toscana Monica Barni, accompagnata dal Gonfalone della Regione, il Sindaco di Pratovecchio Stia Nicolò Caleri e il presidente provinciale dell’ANPI - Arezzo Luca Grisolini, autore del libro “Vallucciole,13 aprile 1944” edito dal Consiglio Regionale della Toscana.

"Il compito delle istituzioni – ha dichiarato la Vicepresidente della Regione - è proprio quello di continuare a ricordare, affinché le nuove generazioni conoscano, sappiano e decidano di non ripercorrere i tragici sentieri della storia. Solo così il sacrificio di 108 persone appartenenti alla comunità di Vallucciole, vittime inconsapevoli della follia e della barbarie umana, non sarà stato vano".

Furono 108 i morti, 22 dei quali con età compresa tra i 3 mesi e i 17 anni, caduti per mano delle truppe della Divisione Paracadutisti Corazzati “Hermann Goering” che il 13 aprile 1944 misero a ferro e fuoco la piccola frazione arroccata sulle pendici del Monte Falterona. I responsabili della strage sono stati condannati il 6 luglio 2011 dal Tribunale militare di Verona per il reato di “concorso in violenza con omicidio contro privati nemici pluriaggravata e continuata”. I condannati, nove tra ex ufficiali e sottoufficiali tedeschi, sono stati ritenuti responsabili della morte di privati cittadini che non prendevano parte alle operazioni militari, fra cui donne, anziani e bambini inermi, con l’aggravante di aver agito con crudeltà e premeditazione, non solo ubbidendo a direttive del comando di appartenenza, ma anche di propria iniziativa.

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