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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Inchiesta Coingas, ecco il filone bis. Notificata la proroga delle indagini a Ghinelli, Staderini e Macrì

Le indagini sarebbero legate anche a quella lettera anonima, trovata sul pc di Staderini e mai spedita, indirizzata al consigliere comunale Paolo Lepri sulla quale veniva contestata pesantemente la gestione di Estra

Proseguono le indagini della Procura di Arezzo sull'affaire Coingas. Mentre per il filone principale dell'inchiesta (quello legato alle maxi consulenze), l'avviso di chiusura indagini è da tempo arrivato agli imputati e per quei fatti è stata già fissata l'udienza preliminare, emerge oggi che su altri aspetti, ritenuti dagli inquirenti poco chiari, stanno andando avanti ulteriori accertamenti. Una sorta di filone bis, per il quale tre avvisi di proroga delle indagini sono stati inviati negli ultimi giorni di dicembre 2020. I destinatari erano il sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli, l'ex presidente di Coingas Sergio Staderini e il presidente di Estra Francesco Macrì.

Caso Coingas, fissata l'udienza preliminare. Le accuse e gli indagati

Ma a cosa sono legate queste indagini? Le indiscrezioni portano al luglio scorso e a quella lettera anonima, trovata sul pc di Staderini e mai spedita, indirizzata al consigliere comunale Paolo Lepri sulla quale veniva contestata pesantemente la gestione di Estra. Quella bozza fu uno spunto per gli inquirenti per svolgere accertamenti sulla nomina di Macrì ai vertici di Estra e sulla gestione della multiservizi dando di fatto vita ad un secondo filone d'indagine. Su questa vicenda ulteriori elementi potrebbero essere emersi anche in un secondo interrogatorio di Staderini di fronte al procuratore Roberto Rossi, i cui contenuti ancora non sarebbero stati divulgati in quanto oggetto di indagine.

Staderini, infatti, prima dell'interrogatorio del 17 dicembre scorso, si sarebbe sottoposto ad un altro faccia a faccia con il pm. Sugli argomenti affrontati in quella sede sarebbe stato mantenuto il più stretto riserbo. E potrebbero essere emersi proprio in quell'occasione elementi ritenuti di interesse dalla procura, tanto da decidere di approfondire le indagini.

La proroga delle indagini riporta l'indicazione delle ipotesi di reato. In questo caso si tratta di peculato e abuso d'ufficio, ma le contestazione non entrano nello specifico. La procura avrà tempo sei mesi per condurre gli ulteriori accertamenti, al termine dei quali il pm valuterà se archiviare la posizione degli indagati o chiedere un rinvio a giudizio. 

L'inchiesta e l'udienza preliminare

L'intera vicenda venne alla luce nell'estate del 2019. Al centro dell'inchiesta c'erano alcune consulenze definite "d'oro" affidate da Coingas allo studio legale Olivetti Rason e al commercialista Marco Cocci (oltre 400mila euro). Durante le indagini la Digos scovò all'interno del pc di Sergio Staderini una mole impressionante di file audio riguardanti i colloqui tra i protagonisti della vicenda, che diedero subito adito ad altri approfondimenti. Hanno preso così avvio i filoni legati alla nomina di Luca Amendola alla presidenza di Multiservizi, e alla scelta di Macrì alla guida di Estra. 

Negli scorsi mesi si sono svolti alcuni interrogatori. Sergio Staderini, personaggio chiave dell'intera vicenda, aveva inizialmente deciso di non rispondere, salvo poi avere un ripensamento e chiedere spontaneamente di presentarsi di fronte a Rossi. L'interrogatorio si è svolto lo scorso 17 dicembre e l'ex presidente di Coingas ha dato la sua ricostruzione dei fatti. Emerge adesso che in precedenza ci sarebbe stato un altro faccia a faccia con il procuratore.

Adesso sarà il giudice Claudio Lara, al termine dell'udienza preliminare, a decidere se saranno tutti rinviati a giudizio, come chiesto dalla Procura, oppure no. 

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