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LA SENTENZA

Morto in moto travolto da un autocarro: un anno al guidatore. La famiglia: "Ma restano dubbi"

Un anno di reclusione con pena sospesa e un anno di sospensione della patente: questa la sentenza per l'uomo al volante dell'autocarro che travolse il 31enne Daniele Saltapari

Un anno di reclusione con sospensione condizionale della pena e sospensione per un anno della patente. Questa la pena patteggiata dall'uomo che era al volante dell'autocarro, un 46enne residente in Casentino, che nel giugno del 2023 travolse e uccise Daniele Saltapari, 31enne di Campoluci.

La sentenza è stata letta questa mattina dal giudice Claudio Lara. L'accordo tra le parti prevedeva una pena di oltre due anni, scontata di un terzo per "fatto concorsuale" e un altro terzo per il rito alternativo, ovvero il patteggiamento. Totale, un anno.

"Daniele non aveva colpe - ha commentato il padre Mauro al termine dell'udienza - e le indagini hanno rischiato di essere chiuse subito se non avessimo lottato e non avessimo trovato foto e video che hanno portato il pm a chiedere il rinvio a giudizio. Ci restano però dei dubbi, domande alle quali forse nessuno darà mai risposte: perché quel mezzo ha fatto quella manovra così strana? E perché si è fermato a quella distanza dall'impatto?". incidente rilievo

Dalle indagini preliminari alla richiesta di patteggiamento

Durante le indagini preliminari è stata ricostruita la dinamica dell'incidente. Il magistrato che ha coordinato l'inchiesta, dopo aver esaminato gli esiti dei rilievi della Polizia Municipale, le planimetrie e la documentazione allegata (quali foto e video di telecamere di sorveglianza) aveva conferito anche un incarico per un accertamento irripetibile all'ingegner Fabio Cané con l'obiettivo di chiarire le cause dell'impatto. Il tutto alla luce di un elemento importante trovato dai familiari del giovane, assistiti dall'avvocato Corrado Brilli: il video di una telecamera di sorveglianza che, pur se da lontano, avrebbe colto elementi che potrebbero essere dirimenti. All'accertamento avevano partecipato anche i periti di parte, Paolo Ferri per i familiari di Saltapari e Roberto Cecconi per l'imputato, difeso dall'avvocato Osvaldo Fratini.  

La tragedia 

Era il 7 giugno 2023 quando è avvenuta la tragedia. L'incidente si è verificato lungo la provinciale della Libbia, di fronte all'incrocio per Patrignone, poco prima delle 13. Il giovane viveva a poche centinaia di metri dal punto dell'impatto, a Campoluci. Saltapari stava viaggiando sulla sua motocicletta Kawasaki quando è avvenuto lo scontro con un mezzo da lavoro, un autocarro che trasportava materiale da giardinaggio, proveniente da Chiusi della Verna e diretto a Patrignone. All'altezza dell'intersezione con la strada comunale che porta alla frazione è avvenuto l'impatto fatale. Per il 31enne non c'è stato niente da fare.

Sul posto era giunta la Polizia Municipale che si è occupata dei rilievi: stando alla loro ricostruzione l'autocarro avrebbe iniziato la svolta a sinistra (nella strada verso Patrignone), molto prima del dovuto, tagliando in diagonale la strada provinciale della Libbia. Un probabile tentativo di svoltare in modo secco, attraversando l'incrocio sulla corsia opposta. Nella manovra non avrebbe prestato attenzione al motociclista che stava arrivando da dietro ed era in fase di sorpasso. Dunque sarebbero state due le violazioni che avrebbero concorso a causare l'incidente: l'inizio in anticipo della svolta, con conseguente invasione della corsia opposta, e la mancata attenzione nei confronti di chi arriva da dietro (prescrizione prevista dal codice della strada per chi svolta a sinistra). Nel frattempo sono stati eseguiti gli accertamenti sul video scovato dai familiari, che però ha ricevuto valutazioni di diverso peso da parte del consulente della procura e di quelli di parte. 

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