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Mostre Montevarchi / Via Trieste, 1

Il Cassero per la scultura: come e quando visitarlo. Tutte le info

Nell’ottica di rendere il Museo sempre più “accessibile”, Il Cassero ha messo a punto un percorso tattile per vedenti, non vedenti e ipovedenti, realizza incontri di “arteterapia” per le persone con Alzheimer e i loro caregiver nell’ambito del progetto “Bartolea Caffè”

Immaginate un castello in pietra grigia, al centro di una grande e scenografica piazza, al limitare della “Mandorla” che rende unico, per originalità di impianto urbanistico, il borgo di Montevarchi nell’aretino, alle porte del Chianti.

A popolare il castello, centinaia di sculture, creature nate tra Ottocento e Novecento, bronzi, legni, gessi, terrecotte, ceramiche, marmi, collocate su mensole rosso mattone su sfondo azzurro, a suggerire scenografie modernissime che si coniugano perfettamente con le pietre delle strutture antiche. Oppure istallate nello statuario al pianoterra, a guardare, ed essere ammirate, di là dalle ampie superfici di vetro che aprono il Cassero verso la grande piazza. Al momento la collezione permanente esposta, interamente restaurata, consta di oltre mezzo migliaio di opere tra bronzi, marmi, gessi, terrecotte e disegni, di artisti toscani e italiani, giunte a Montevarchi grazie a donazioni di privati. In sale dedicate, il visitatore potrà così ammirare le creazioni di maggior rilievo di artisti come Michelangelo Monti, Timo Bortolotti, Arturo Stagliano, Alberto Giacomasso, Mentore Maltoni, Valmore Gemignani, Odo Franceschi, Mario Bini, Francesco Falcone, Quinto Ghermandi, Diana Baylon, Firenze Poggi e Donatella (Dodi) Bortolotti. Oggi tutte queste opere sono patrimonio dell’istituzione aretina e possono essere ammirate insieme alle sculture dei montevarchini Pietro Guerri, Elio Galassi e Ernesto Galeffi, già di proprietà comunale. Ampia e articolata è l’offerta didattica sia per le scuole – dal nido alla secondaria di secondo grado – sia per i bambini e le loro famiglie a cui vengono proposti laboratori creativi, giochi, performance teatrali, ma anche campus pasquali, settembrini e natalizi. Nell’ottica di rendere il Museo sempre più “accessibile”, Il Cassero ha messo a punto un percorso tattile per vedenti, non vedenti e ipovedenti, realizza incontri di “arteterapia” per le persone con Alzheimer e i loro caregiver nell’ambito del progetto “Bartolea Caffè” del Comune di Montevarchi e propone iniziative dedicate ai “Nuovi Cittadini” nella convinzione che la cultura sia un elemento essenziale nella costruzione dell’identità individuale e collettiva.

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