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Martedì, 30 Aprile 2024
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Da Montevarchi alla Corea del Sud, anche due capi scout valdarnesi al Jamboree2023

Caterina Donati e Alessandro Burzagli, una capo e un ragazzo del gruppo scout Montevarchi 1, partecipano al grande raduno mondiale degli scout che si tiene ogni 4 anni in una nazione diversa e che è attualmente in corso in Corea del Sud

"Sorridono e cantano anche nelle difficoltà" recita una parte della legge scout. Lo hanno sperimentato Caterina Donati e Alessandro Burzagli, una capo e un ragazzo del gruppo scout Montevarchi 1, durante il grande raduno mondiale degli scout che si tiene ogni 4 anni in una nazione diversa e che è attualmente in corso in Corea del Sud.
Dal sito iniziale, infatti, tutti i partecipanti sono stati spostati nel campus universitario di Incheon a Seul a causa di un’allerta meteo per un ciclone in arrivo sulla zona dove era in corso la manifestazione. L’imprevisto non ha però minimamente scalfito lo spirito di incontro e di avventura che caratterizza questa esperienza internazionale, dove i ragazzi sperimentano in prima persona che la fratellanza tra popoli di culture, religioni e razze diverse è possibile.
"In un mondo che tende sempre più a innalzare muri – dicono i capigruppo del gruppo scout Montevarchi 1 – il Jamboree è un’esperienza che invita a costruire ponti, a vivere l’incontro con gli altri esplorando le specificità delle loro culture, nella convinzione che la diversità è sempre una grande ricchezza".
Il contingente italiano, di cui Caterina e Alessandro fanno parte, vede la partecipazione di ben 1200 persone tra ragazze, ragazzi e capi provenienti dalle due associazioni scout italiane, l’Agesci - Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani, di cui anche il gruppo di Montevarchi fa parte, e il Cngei - Associazione Scout Laica, che si vanno ad aggiungere agli oltre 40000 scout provenienti da ogni parte del mondo. Nutrita la rappresentanza del Valdarno e della Valdisieve: oltre i due montevarchini ci sono infatti anche ragazzi di San Giovanni, Figline, Rignano e Pontassieve.
"Esperienze straordinarie come queste permettono di toccare con mano gli ideali di fratellanza su cui lo scoutismo si basa, ma – tengono a precisare i capigruppo – il cammino scout impegna i ragazzi nell’ordinario durante tutto l’anno”.
Tutti i ragazzi del gruppo, infatti, hanno appena concluso il momento culminante del cammino annuale, il campo estivo, che ha visto i piccoli per una settimana tra Valdarno e Chianti, gli adolescenti sul monte Cimone e i ragazzi delle superiori e gli universitari impegnati nel servizio con i malati a Lourdes. Una bella realtà, dunque, quella del gruppo scout di Montevarchi, di cui fanno parte oltre 120 ragazzi guidati da un gruppo di una ventina di adulti.
Dopo anni in cui la mancanza di relazioni sociali imposte dal lockdown ha visto incrementare in modo esponenziale il numero di adolescenti e ragazzi che hanno sofferto di depressione e attacchi di ansia la speranza è che esperienze come queste aiutino davvero i ragazzi a ritrovare gioia ed entusiasmo e ad essere parte attiva per costruire un futuro migliore. 

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