Da Montevarchi alla Corea del Sud, anche due capi scout valdarnesi al Jamboree2023
Caterina Donati e Alessandro Burzagli, una capo e un ragazzo del gruppo scout Montevarchi 1, partecipano al grande raduno mondiale degli scout che si tiene ogni 4 anni in una nazione diversa e che è attualmente in corso in Corea del Sud
"Sorridono e cantano anche nelle difficoltà" recita una parte della legge scout. Lo hanno sperimentato Caterina Donati e Alessandro Burzagli, una capo e un ragazzo del gruppo scout Montevarchi 1, durante il grande raduno mondiale degli scout che si tiene ogni 4 anni in una nazione diversa e che è attualmente in corso in Corea del Sud.
Dal sito iniziale, infatti, tutti i partecipanti sono stati spostati nel campus universitario di Incheon a Seul a causa di un’allerta meteo per un ciclone in arrivo sulla zona dove era in corso la manifestazione. L’imprevisto non ha però minimamente scalfito lo spirito di incontro e di avventura che caratterizza questa esperienza internazionale, dove i ragazzi sperimentano in prima persona che la fratellanza tra popoli di culture, religioni e razze diverse è possibile.
"In un mondo che tende sempre più a innalzare muri – dicono i capigruppo del gruppo scout Montevarchi 1 – il Jamboree è un’esperienza che invita a costruire ponti, a vivere l’incontro con gli altri esplorando le specificità delle loro culture, nella convinzione che la diversità è sempre una grande ricchezza".
Il contingente italiano, di cui Caterina e Alessandro fanno parte, vede la partecipazione di ben 1200 persone tra ragazze, ragazzi e capi provenienti dalle due associazioni scout italiane, l’Agesci - Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani, di cui anche il gruppo di Montevarchi fa parte, e il Cngei - Associazione Scout Laica, che si vanno ad aggiungere agli oltre 40000 scout provenienti da ogni parte del mondo. Nutrita la rappresentanza del Valdarno e della Valdisieve: oltre i due montevarchini ci sono infatti anche ragazzi di San Giovanni, Figline, Rignano e Pontassieve.
"Esperienze straordinarie come queste permettono di toccare con mano gli ideali di fratellanza su cui lo scoutismo si basa, ma – tengono a precisare i capigruppo – il cammino scout impegna i ragazzi nell’ordinario durante tutto l’anno”.
Dopo anni in cui la mancanza di relazioni sociali imposte dal lockdown ha visto incrementare in modo esponenziale il numero di adolescenti e ragazzi che hanno sofferto di depressione e attacchi di ansia la speranza è che esperienze come queste aiutino davvero i ragazzi a ritrovare gioia ed entusiasmo e ad essere parte attiva per costruire un futuro migliore.