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Martedì, 30 Aprile 2024
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Punto nascita del Valdarno, Chiassai ai dipendenti: "Nuovo rischio chiusura, nessuna garanzia. Serve chiarezza"

"Mancanza di investimenti sulla strumentazione. La vasca per il parto è stata sostituita dopo molti mesi. Grave la mancanza di un primario in pianta stabile"

E' una lunga lettera quella la sindaca di Montevarchi Silvia Chiassai ha indirizzato al personale del Punto Nascite dell'ospedale del Valdarno. Un reparto in difficoltà, che ha rischiato di essere chiuso questa estate a causa di una "carenza cronica di personale".

Chiassai, oltre ad esprimere solidarietà ai sanitari, annuncia che assumerà "tutte le azioni istituzionali necessarie a tutelare un diritto che non può essere messo in discussione".

Il testo della lettera

“Mi trovo a scrivere nuovamente, dopo il rischio chiusura del punto nascita nel periodo estivo per la carenza cronica di  personale da 6/7 anni e mai sostituito.

Un ospedale di Primo livello, punto di riferimento per oltre 100mila abitanti, in una vallata centrale della nostra provincia per collegamenti e sviluppo, costretto a ricorrere a un intervento tampone riferito a prestazioni essenziali per il punto nascita.

La situazione non dà alcuna garanzia per il futuro, con mancanza chiara da anni di investimenti sulla strumentazione, la vasca per il parto è stata sostituita dopo molti mesi, tra l'altro sotto nostra sollecitazione, e sul personale, è aggravata dalla mancanza di un primario in pianta stabile.

Da sindaco e da donna, mi sento di ribadire finché ce ne sarà bisogno, al direttore generale, Antonio D’Urso, che dalle sue scelte gestionali dipende anche il futuro di un servizio fondamentale per le donne della nostra vallata, che deve essere garantito con i migliori standard di personale e di strumentazioni in dotazione.

Chi ha la responsabilità della salute pubblica, anche se a diversi livelli, ha il dovere di tutelare e offrire le condizioni migliori possibili, necessarie a coloro che utilizzano il sistema sanitario nazionale e a coloro che vi lavorano.

La premessa è necessaria, perché per la mia parte, assumerò tutte le azioni istituzionali necessarie a tutelare un diritto che non può essere messo in discussione.

Sta per finire il periodo estivo dove si è ricorso ai medici disponibili per fronteggiare le ore lavorative scoperte, con un primario a scavalco, in attesa di chiarezza sul destino del nostro punto nascita.

Visto che il silenzio come sempre, incombe, come sindaco richiedo chiarezza, in primis per l’uscita urgente del concorso per Primario di ginecologia e ostetricia, visto che a gennaio scadrà l’aspettativa del Prof. Catania, che ha portato avanti il servizio per anni con grande impegno e sacrificio fino a quando probabilmente, non avendo certezze su la volontà di investire nel reparto, ha scelto un’altra esperienza lavorativa.

Il concorso è la più urgente azione che il direttore generale deve intraprendere a dimostrazione che non ci sia alcuna volontà di chiudere il nostro punto nascita.

Una prospettiva programmatica legata anche ai medici carenti da anni, indispensabili da subito, perché è inaccettabile la precarietà attuale che non dà garanzie a nessuno. Questo mi aspetto da sindaco, richieste essenziali, non esose, ma indispensabili.

Da donna invece, parlo a voi ostetriche e ginecologi, a coloro che da anni fanno nascere i nostri figli e a coloro che sono all’inizio magari della loro carriera. Non mollate, non siete soli, credete nei principi su cui avete giurato e resistete ancora nonostante i sacrifici, la delusione, la stanchezza di non essere mai ascoltati.

Posso immaginare la frustrazione di lavorare in condizioni di precarietà, come se interessasse solo a voi garantire le migliori condizioni per le donne e i loro neonati, ma non è così credetemi.
Tutti voi garantite un futuro al Valdarno, un diritto alle future mamme di poter contare su un Ospedale che da sempre garantisce un parto in sicurezza con professionisti capaci e appassionati del loro lavoro.

Crediamoci insieme, pretendiamo che il servizio si ristrutturi in tempi certi con un Primario dedicato, come è normale che sia in un Ospedale di primo livello.

Sono anche certa che non sarebbe mai accaduto di avere il primario della Gruccia a scavalco ad Arezzo, perché entrambi gli ospedali che sulla carta sono di primo livello, hanno gli stessi diritti prestazionali.

Come parte politica, continuerò a fare la mia parte con convinzione e determinazione, a voi care ostetriche e medici, chiedo di continuare a credere nel Servizio fondamentale che date, ve lo chiedono tutte le donne del Valdarno che decideranno di avere un figlio.

Voi siete la risorsa più importante che abbiamo, voi siete indispensabili e se voi rinunciate,  inconsapevolmente aiuterete questo progetto irrispettoso di depotenziare e indebolire una comunità intera.

Credete insieme alla nostra comunità in un futuro fatto di qualità e certezza del servizio del punto nascita, perché vi assicuro che le nostre donne continueranno a far nascere  i loro bambini nel nostro Ospedale della Gruccia, ieri come domani".

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