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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cortona Cortona

Pronto soccorso della Fratta: il medico di notte rimane

La Asl Toscana Sud Est risponde alla Lega sottolineando l'importanza della struttura della Valdichiana

"Nessun ridimensionamento per l'ospedale della Fratta", è quanto afferma in una nota la Asl Toscana Sud Est, che sottolinea l'importanza della struttura in questa delicata fase della pandemia. Nei giorni scorsi la sorte del nosocomio della Valdichiana era stata al centro del dibattito politico.

"L’ospedale della Fratta è una  maglia importante e irrinunciabile della rete ospedaliera della Asl Tse.
Lo è per tutti ma, soprattutto, per l’azienda sanitaria che qui ha attivato anche un reparto di cure intermedie Covid.
Non ci sarà quindi alcun ridimensionamento organizzativo e di prestazioni del pronto soccorso, come riportato da alcune indiscrezioni riprese da dirigenti provinciali e zonali della Lega ai quali l’Azienda conferma, come ha avuto già modo di fare ripetutamente al Sindaco di Cortona e ai Sindaci della Valdichiana, che l’ospedale della Fratta è componente fondamentale della rete ospedaliera Asl Tse e che viene fatto e sarà fatto quanto necessario perché possa rispondereal meglio alle esigenze dei cittadini e alla valorizzazione delle competenze e delle professionalità dei suoi operatori".

Questa la segnalazione che era arrivata questa mattina e che ha trovato una risposta dall'Asl:

"La Lega per Salvini premier di Arezzo, attraverso il commissario provinciale Matteo Grassi e il commissario della sezione Valdichiana Luca Ghezzi, esprimono stupore e preoccupazione per alcune indiscrezioni trapelate dall’ambiente sanitario aretino. Secondo quanto emerso, sarebbe allo studio della direzione Asl un progetto per ristrutturare l’organizzazione del pronto soccorso dell’Ospedale della Fratta, almeno nel proseguio dell’emergenza sanitaria in corso. In particolare, sembrerebbe che vi sia l’intenzione di “eliminare” la presenza del medico del pronto soccorso nel turno di notte, affidando le visite al medico in servizio per il 118, lasciando al personale sanitario dei reparti il compito di sopperire alle uscite in emergenza. “Non è questo il momento di ridurre l’offerta e la tutela sanitaria nei presidi di vallata - sostengono Grassi e Ghezzi - ma anzi si dovrebbero convogliare risorse e progetti volti all’ampliamento degli spazi e del personale in tutti i presidi attivi sul territorio che, nel corso dell’intero periodo emergenziale, hanno dimostrato la loro essenzialità”.

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