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Cantiere aperto per la messa in sicurezza della provinciale tra Badia Prataglia e Camaldoli

Le opere sono state avviate lunedì 26 aprile e prevedono l’uso di metodiche e materiali particolari, come cariche esplosive controllate, uso di trasporti con elicottero

Sono iniziati i lavori da parte della Provincia di Arezzo per la messa in sicurezza della strada provinciale 69 che collega Badia Prataglia a Camaldoli. Lo scorso 18 febbraio infatti, nel tratto di strada che va dal km 14+310 al km 14+340, si è verificato un distaccamento di svariati metri cubi di blocchi di roccia arenacea che hanno raggiunto e superato la sede stradale, creando una seria situazione di pericolo.

"Come al solito - specifica la presidente del'ente Silvia Chiassai Martini - la Provincia di Arezzo, nella sua veste di casa dei Comuni, sta intervenendo prontamente con la consueta puntualità e precisione. Colgo l’occasione per ringraziare gli attori in gioco, dal comune di Poppi, al comando dei carabinieri forestali del parco, all’ente Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, che insieme al servizio viabilità della Provincia, stanno procedendo in un lavoro delicato e tecnicamente complesso. Ho dato subito mandato di intervenire in tempi rapidi, anche attraverso lavori in somma urgenza, stanziando la cifra di circa 340 mila euro del bilancio provinciale. L’avvio dei lavori è già partito lunedì 26 aprile e prevedono l’uso di metodiche e materiali particolari, come cariche esplosive controllate, uso di trasporti con elicottero, utilizzando tutte quelle fasi di lavorazione che tengono conto del rispetto ambientale poiché ci troviamo all’interno del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi. Dai primi sopralluoghi effettuati è emersa una condizione di pericolo per l’incolumità degli utenti della strada. I diedri rocciosi dopo il movimento franoso sono diventati pensili con il rischio di collassare in maniera repentina; motivo per questo che la Provincia di Arezzo ha dovuto chiudere la strada un maniera precauzionale. La nicchia di distacco è collocata a circa 40 m di altezza rispetto al piano viabile e nel suo intorno sono presenti svariati volumi rocciosi metrici in condizioni al limite dell’equilibrio. I volumi rocciosi instabili potrebbero quindi investire la sottostante strada che attualmente non risulta protetta da opere o interventi di mitigazione dal pericolo di caduta massi. Questi volumi rocciosi, costituiti da corpi litoidi di dimensione di alcuni metri cubi, potrebbero staccarsi da un momento all’altro dal versante sia singolarmente che a piccoli gruppi, fino addirittura causare la mobilizzazione complessiva di decine o centinaia di metri cubi di roccia. Alla luce di quanto osservato, si è immediatamente provveduto, in una prima fase, a commissionare la progettazione dell’intervento ad uno studio multidisciplinare che ha esperienza nella predisposizione di interventi similari a livello europeo e anche a seguito del rilievo geo-meccanico avvenuto in parete, è emerso uno scenario con gradi di criticità differenziabili di un pericolo immediato ed imminente. Si è quindi stilato un fitto cronoprogramma dei lavori che partiranno con l’abbattimento controllato con utilizzo di esplosivi del volume roccioso decametrico maggiormente instabile, mediante ovviamente il supporto di un esperto per l’utilizzo di esplosivi. Successivamente si procederà al disgaggio e pulizia del versante a seguito della “volata” con esplosivi ed al taglio di piante, arbusti, rimozione di piccoli volumi rocciosi instabili e trasporto a discarica del materiale disgaggiato. Seguiranno gli interventi di rafforzamento corticale direttamente in parete in corrispondenza delle aree oggetto di demolizione con rete metallica a doppia torsione zincata, rinforzata con funi e chiodature in reticolo 3m x 3m, perforazioni di lunghezza 6m, diametro 90mm armate con barre gewi di diametro 28mm e infine l’installazione della barriera paramassi da 500kJ alta 3m per una lunghezza di circa 30m in posizione retrostante alla krainer esistente in prossimità del piano viabile”.

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