Dalle segnalazioni dei cittadini a due interrogazioni in consiglio comunale. Oggi il sindaco ha dato spiegazione dello stallo per auto sorto da alcuni mesi in piazza del Praticino riservato al Comune di Arezzo al posto di una sosta per disabili con targa assegnata a una persona che nel frattempo è deceduta.

Alessandro Ghinelli ha risposto all'interrogazione di Alessandro Caneschi.

"Quel posto l'ho chiesto io per una motivazione ben precisa, lo uso talvolta per funzioni di rappresentanza, visto che gli eventi ci sono molto più nel fine settimana e di notte, ho a cuore la salute degli autisti che nel corso delle uscite istituzionali hanno in mano la mia vita, ci tengo a lasciarli iberi più possibile. Nel fine settimana e dopo cena uso la macchina senza autista, quindi ho chiesto il posto vicino a dove risiedo. Non ho tolto nulla a nessuno. C'è anche un permesso sul cruscotto."

Caneschi ha letto in aula il contenuto delle risposte che gli uffici gli hanno mandato dalle quali si evince che non c'è stata nessuna ordinanza o altro atto pubblico che legittimi questo posto auto "di fatto usato con l'auto privata del sindaco. Chi decide dove e quando vanno i posti di cortesia a uso istituzionale? Chi ha ordinato di realizzare questo parcheggio? Manca un atto pubblico che lo legittimi" ha dichiarato Caneschi che ha richiamato anche ad una maggiore trasparenza e ha fatto riferimento di contro alle difficoltà dei residenti del centro storico a trovare parcheggio per andare a casa.

"Per voi è giusto che il sindaco Ghinelli abbia fatto realizzare un posto auto a lui riservato (sempre, anche la sera e la notte) che può utilizzare con la propria auto privata?  - polemizza Caneschi - È corretto che lo abbia fatto fare senza nessun atto pubblico (ordinanza/delibera/provvedimento)? Lo abbiamo chiesto a maggio e richiesto oggi in Consiglio Comunale: il sindaco ha ammesso che lo ha fatto fare lui e lo usa lui. E gli altri cittadini del centro storico che lamentano da anni la mancanza di posti auto a loro riservati? per citare il Marchese del Grillo “Mi dispiace, ma io so io, e voi non siete un ...."