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Lunedì, 29 Aprile 2024

VIDEO | Manca il tempo pieno per contrastare la dispersione scolastica e l'abbandono. Il rapporto Oxfam completo

Oxfam è entrato a far parte della fondazione Arezzo Comunità. Ha parlato di cure per la scuola il dirigente scolastico provinciale Curtolo

Una fotografia da leggere attentamente e con la quale ripensare alcuni aspetti del sistema scolastico in rete con il resto della comunità educante. Il primo rapporto che Oxfam ha fatto sulla dispersione scolastica in provincia di Arezzo presenta dati preoccupanti, con alcune percentuali ben al di sopra delle medie regionali o nazionale. Almeno 12 gli indicatori analizzati e che forniscono uno spaccato ben preciso che Oxfam consegna alle istituzioni tutte affinché si prenda atto di quello che è e si ponga rimedio. Di seguito, in una serie di punti, la sintesi del rapporto.

Alla presentazione anche il dirigente scolastico provinciale Roberto Curtolo (nel video di copertina tutte le dichiarazioni) che ha analizzato in parte il rapporto dal suo punto di vista, "post era covid la scuola ha bisogno di cure, quello che sta per consludersi è stato il vero anno della ripartenza."

Qui il rapporto integrale.

Il ritardo scolastico

Tra gli indicatori più strettamente correlati con il rischio di abbandono scolastico vi è senza dubbio il ritardo scolastico (alunni che frequentano una classe inferiore rispetto all’età anagrafica), soprattutto se questo matura precocemente. Nel panorama provinciale delle scuole secondarie di I grado (ex media), quelle collocate nella zona Valdarno registrano dati assai contenuti di dispersione scolastica: sono queste le scuole dove si “boccia di meno”, e, di conseguenza, il tasso di ritardo scolastico “precoce” è più contenuto (4,5%). Diversamente, nelle scuole della Valtiberina il ritardo precoce sale al 6,6%.

Il ritardo scolastico nelle scuole secondarie

Nelle scuole secondarie di II grado il ritardo scolastico aumenta considerevolmente (media provinciale pari al 15,6%). Il Valdarno, “virtuoso” quanto al dato dei ripetenti alle scuole medie, presenta alle superiori dati da primato provinciale sui medesimi indicatori, ma con segno opposto: nell’a.s. 2021-22 è stato “fermato” l’8,5% degli studenti delle superiori. Anche il dato dell’abbandono scolastico in corso d’anno è doppio alla media provinciale (l’1,1%). Il ritardo scolastico degli allievi frequentanti le scuole della Valtiberina, accentuato già alle medie, assume valori ancora più consistenti alle superiori, segnando così il “picco” provinciale: il 19,2% degli studenti si trova in tale situazione. Ritardo chiama ritardo e accresce il rischio di fuoriuscita dal sistema scolastico.

La mancanza di competenze adeguate

Il dato di coloro che non raggiungono competenze adeguate (prove INVALSI), tanto in 3^ media (grado 8) che in 5^ superiore (grado 13) è molto preoccupante. In 3^ media non raggiungono competenze adeguate in Italiano un terzo degli studenti (32,8%), in Matematica il 36,2%, in Inglese-ascolto il 29,5% e Inglese-lettura il 17,9%. In 5^ superiore, a livello provinciale, più di 4 studenti su 10 si trovano in una situazione di “fallimento formativo”: pur conseguendo il diploma di scuola superiore hanno sviluppato competenze di base non sufficienti per esprimere scelte e comportamenti in grado di interagire consapevolmente nella società.

Rallentamento degli apprendimenti

Ciò che emerge con forza è un rallentamento del passo negli apprendimenti degli studenti nel corso dei cinque anni di scuola (dalla 3^ media alla 5^ superiore), poiché si registra una significativa perdita di livelli di competenze di base: nel sistema scolastico provinciale (e pure in quello della città di Arezzo) questo abbassamento è assai marcato nelle 4 competenze misurate da INVALSI (italiano, matematica, inglese-ascolto e inglese-lettura). In 3^ media hanno competenze adeguate in Italiano il 67,2% e in Matematica il 63,8%; in 5^ superiore il dato scende, rispettivamente, al 54,0% e al 55,9%. Va peggio per le competenze in Inglese-ascolto e Inglese-lettura: 70,5 e 82,1% alle medie contro il 41,4 e 51,6% alle superiori. Il dato di per sé evidenzia la fragilità di un sistema scolastico che appare disconnesso nei due cicli di istruzione.

Dal voto di 3 media alla scuola superiore

Nelle scuole secondarie di II grado si osserva una spiccata canalizzazione per voto conseguito all’esame di 3^ media, per genere e per cittadinanza. Rispetto al genere, a fronte di istituti superiori fortemente mascolinizzati (Ist. Professionali e Tecnici) altri sono fortemente femminilizzati (Licei Classico, Artistico, Scienze Umane), altri ancora presentano una school composition equilibrata (Liceo scientifico). Gli alunni stranieri si concentrano soprattutto negli Ist. professionali e in alcuni istituti tecnici, mentre la loro presenza sembra preclusa in altri percorsi d’istruzione superiore. Ad Arezzo l’Ist. Professionale Margaritone detiene il primato di presenza di studenti stranieri con un valore di incidenza del 28,2%, al polo opposto i Licei Classico, Scientifico e V. Colonna (dal 4 al 6%).

Gli studenti stranieri a scuola

Il numero assoluto di studenti stranieri che frequentano le scuole secondarie di I grado nel corso degli ultimi anni è rimasto stabile (2015-2021). A differenza di quanto si possa pensare, la componente straniera presenta una maggiore propensione alla “stanzialità”, ossia tende a frequentare le scuole del bacino scolastico di riferimento. A spostarsi, da una scuola media all’altra, e a decrescere negli anni, sono gli studenti italiani, con evidenti riflessi sul valore di incidenza degli allievi stranieri. Paradigmatico è il caso della scuola media IV Novembre nel quartiere fortemente multietnico di Saione ad Arezzo. Dal 2015 ad oggi tale scuola ha perso oltre il 70% degli studenti “italiani”, ma gli allievi di origine straniera sono rimasti, numericamente, Italia 6 gli stessi. Ciò nonostante, in questa scuola si registra un buon quadro complessivo degli esiti negli apprendimenti delle competenze di base e trasversali, il che smentisce l’idea diffusa che la forte presenza di alunni stranieri “rallenti” gli apprendimenti di tutti o almeno nella disciplina in cui la componente straniera è più in difficoltà (la lingua italiana).

Le migrazioni in corso da scuola a scuola

Sono circa 250 gli studenti che in corso d’anno movimentano i trasferimenti in uscita e in entrata tra gli istituti superiori di Arezzo (a cui si dovrebbero sommare i trasferiti a fine anno o inizio anno nuovo): vi sono istituti da cui fuoriescono molti studenti e ne ricevono pochi e istituti che “espellono” poco e ricevono molto. Questo fenomeno è un grosso problema sotto diversi punti di vista (organizzativo, dimensionamento), che alimenta dispersione esplicita e implicita. Gli istituti che in valori assoluti movimentano più il “nomadismo” tra superiori sono il Liceo scientifico Redi e l’Itis Galilei, le 2 scuole con più studenti (1.300 circa nei primi 4 anni). Dal primo escono il 5,2% dei propri iscritti ed entrano soltanto l’1%, e dal secondo esce il 6,1% ed entra lo 0,8%. Al contrario il Professionale Margaritone si configura come una scuola “in divenire” con tutti i problemi organizzativi che ne discendono: in corso d’anno entra (nel quadriennio) il 30,4% circa dei propri studenti.

L'abbandono

Il dato di stima dell’“abbandono” complessivo è pari al 20,1%: su 10 studenti che si iscrivono ad una scuola superiore della città di Arezzo, 2 non concludono il quinquennio in tali scuole, forse non si diplomano e probabilmente confluiscono nell’indicatore europeo Early Leavers from Education and Training (ELET). Gli studenti con cittadinanza non italiana presentano un tasso di “abbandono” superiore di quasi 3 volte a quello di media. Il 55,5% degli studenti stranieri iscritti nelle classi 1^ non raggiunge la classe 5^, con punte del 73,3% al Margaritone, del 65,7% al Liceo Colonna e del 61,5% all’IPSIA.

Il consiglio orientativo

Nell’a.s. 2021-22 solo il 56% degli studenti che frequentava la 1^ superiore aveva seguito il consiglio orientativo espresso dai docenti delle medie. Se guardiamo al dato, comunque importante, di ammissione alla classe 2^ superiore possiamo osservare che non aver seguito il consiglio orientativo aumenta il rischio di bocciatura, ma non considerevolmente. Sono ammessi alla classe 2^ il 94,7% degli studenti che hanno “aderito” al consiglio orientativo, mentre tra coloro che NON hanno seguito il consiglio il valore scende all’84%. Nondimeno, lo scarto nelle ammissioni al 2° anno tra studenti aderenti/non aderenti varia da istituto a istituto superiore. Chi si è iscritto al Liceo Scientifico di Arezzo ma era stato orientato verso altra scuola secondaria ha meno possibilità di essere ammesso all’anno successivo di 30 punti percentuali.

Dalle superiori all'università

Circa il 60% degli studenti che si diplomano presso una scuola superiore di Arezzo si iscrive all’Università (il dato non comprende gli immatricolati dei corsi del sistema AFAM). Dai Licei Classico e Scientifico si immatricolano all’Università rispett. il 97 e il 93%, dal Liceo Colonna tra il 73 e l’84% (a seconda dei diversi indirizzi), dall’Itis Galilei il 58%, mentre dal Buonarroti Fossombroni (tec. econ.) si iscrivono ad un percorso universitario 4 diplomati su 10, dall’Artistico 2 su 10. Tra i gruppi disciplinari universitari più scelti troviamo l’ambito Scientifico, il Linguistico, la Medicina sanitaria e Farmaceutica, gli ambiti Educazione e Formazione, Economico, Ingegneria industriale e dell’Informazione.

Dal Pnrr alle scuole di Arezzo

Nella provincia di Arezzo, per le 5 iniziative di investimento del PNRR riguardanti la scuola, sono giunti complessivamente quasi 42 milioni di euro, di cui 12,5 milioni direttamente alle scuole (per investimenti “Divari” e “Piano Scuola 4.0”) e 29,3 milioni ai Comuni (per “Nuove scuole”, “Asili e scuole dell’infanzia” e “Tempo pieno e mense”). Le zone che hanno ricevuto la cifra più alta sono l’Aretina (con 14,8 milioni di euro) e la Valdichiana (con 11,8 milioni).

Il tempo pieno

Una sfida accolta, parzialmente, nel PNRR è l’estensione del tempo pieno alla primaria, al fine di ampliare l’offerta formativa delle scuole, strumento fondamentale per combattere povertà educativa e dispersione scolastica. Classi a tempo pieno (40 h/sett.) sono presenti soltanto in 41 delle 101scuole primarie statali della provincia di Arezzo: accolgono il 36% del totale alunni delle scuole primarie della provincia e soltanto il 23% degli alunni delle primarie della città di Arezzo (la media regionale toscana è significativamente al 51%).

L'opinione del vice sindaco Tanti

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