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Lunedì, 29 Aprile 2024

VIDEO | Cantiere fermo e mancati pagamenti a imprese e fornitori. Cosa succede in via Filzi?

Anche l'assessore Sacchetti non riesce a trovare una spiegazione plausibile. Il meccanismo, con la banca garante, dovrebbe permettere che tutto fili secondo il cronoprogramma. "È una situazione incresciosa e imbarazzante" ha detto

I mezzi da lavoro sono fermi, di lunedì mattina non c’è nessuno. Il cantiere non va avanti e basta dargli uno sguardo per capire quanto ancora manchi alla fine. In via Filzi, l’ex asilo, dovrebbe diventare la nuova caserma della polizia municipale di Arezzo. I lavori sono iniziati nell’ottobre scorso e come riporta anche la cartellonistica del cantiere, sarebbero dovuti durare 365 giorni, un anno. Ma qui, dopo le prime demolizioni, e lo scavo nel cortile centrale, c’è un cantiere che appare quasi in stato di abbandono, dove le erbacce sono sempre più alte e i materiali da costruzione accantonati sono inglobati nella vegetazione.

“Non mi sarei mai aspettato una difficoltà del genere, non si capisce perché l’Ati con la copogruppo mandataria Seli, che è proprietaria e costruttrice allo stesso tempo, si comporti così, è una situazione incresciosa e imbarazzante" dichiara con un sentimento di amarezza l'assessore Marco Sacchetti delegato dal sindaco a seguire i cantieri strategici della città.

Cantiere di via Filzi fermo

I mancati pagamenti

A questo aspetto visibile a tutti si aggiungono altri gravi problematiche che si ripercuotono nella catena delle piccole imprese subappaltrici e dei fornitori di materiali che dopo aver lavorato non sono stati pagati. Alcune segnalazioni sono già arrivate all'amministrazione comunale. Tra queste l'impresa che si è occupata della cantierizzazione e delle opere di demolizione di tutte le parti non necessarie e che ha un credito nei confronti della mandataria di circa 130mila euro. Lavoro terminato tra marzo e aprile, ma nessun pagamento effettuato. Così che la stessa impresa, che è a conduzione familiare, si sta trovando in gravi difficoltà economico-finanziarie.

Bonifici non arrivati anche a chi si è occupato della fornitura di materiali. Decine di migliaia di euro che non sono entrate nelle casse dell'azienda e che stanno provocando grandi preoccupazioni nei titolari.

Sacchetti: "Una situazione incresciosa e imbarazzante"

La particolarità della realizzazione della caserma della municipale nella struttura di via Filzi sta tutta nel tipo di contratto adottato. Si tratta del leasing in costruendo. Seli è l'impresa capogruppo mandataria, è in sostanza la proprietaria dell'immobile che ha acquisito attraverso l'Ati appositamente costituita con una banca e un'altra azienda edile, ed è anche la costruttrice. Ha ottenuto la proprietà dell'immobile, destinato a servizio pubblico, acquistandolo dalla Diocesi di Arezzo. 

Il contratto con il Comune stabilisce poi alcune regole. Quando la caserma della municipale sarà completata e diventerà operativa, l'amministrazione inizierà a pagare le rate fino a riscattarla con il trascorrere degli anni. Ad ogni step di lavori fatti e documentati, l'amministrazione è tenuta a dare l'avallo alla banca garante per emettere i pagamenti. A questo punto però evidentemente qualcosa si è inceppato.

"In questo tipo di contratto non è il Comune che paga direttamente, ma il pagamento parte dalla banca quando riceve l'avallo dall'amministrazione per ogni stato di avanzamento dei lavori. Sappiamo che in questo momento ci sono debiti con aziende subappaltatrici o fornitori di materiali e capisco le loro difficioltà. Tra il cantiere fermo e questi problemi il Comune è parte lesa, ma voglio anche dire ai titolari che non hanno ricevuto i pagamenti, che con l'arrivo delle segnalazioni formali da parte loro non ce ne laveremo le mani, siamo disposti a sostituirci a Seli per i pagamenti e intervenire al posto della mandataria, è un meccanismo di legge a tutela di tutta la filiera."

Tra i vari soggetti in campo ci sono lunghi scambi epistolari, ma nessuno sembra capire il perché si stia verificando questo grosso blocco sia dell'operatività del cantiere che dei pagamenti.

"Non si capisce perché Seli si comporti così, è del tutto anomalo e non c'è motivo. Se vengono fatti i lavori, il Comune dà il via libera e la banca paga. Per noi si sta verificando una difficoltà estrema, non è un semplice appalto di lavori pubblici, ma un leasing, loro sono anche proprietari dell'immobile ed è loro anche il progetto di realizzazione che abbiamo avallato. Siamo con le mani legate."

"Se il problema fosse il costo dei materiale e dell'energia, la legge dice che può essere richiesto il riequilibrio economico finanziario e il problema si risolverebbe. Ma ora il nulla, è tutto fermo di nuovo, non me lo farei mai aspettato. Noi alla fine garantiremo i subappaltatori e i fornitori, ma la situazione è incresciosa e imbarazzante, sono sconfortato da tutto ciò."

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