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Dai furti alla fonderia di Arezzo, così l'oro veniva riciclato. Due aretini arrestati

Sono accusati di aver acqustato oro di provenienza illecita, averlo fuso e poi ricettato. Due aretini, uno di 59 anni e uno di 46, sono finiti in manette questa mattina, in seguito ad una maxi operazione che ha visto impegnati gli uomini  della Polizia di Stato della Questura di Lucca - coadiuvata dalle Questure di Arezzo, Massa, Pisa e Firenze. Un'operazione che ha preso le mosse da indagini della Guardia di Finanza di Lucca, con le quali due associazioni a delinquere sono state sgominate.

Oltre a quaranta perquisizioni in diverse province del centro Italia, la Procura della Repubblica di Lucca ha disposto il sequestro preventivo di una “gioielleria-compro oro” situata a Viareggio e di immobili; mentre è in corso il sequestro di numerosi conti correnti bancari da parte del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Lucca.

Due i sodalizi criminali individuati. Il primo è una banda dedita a furti in abitazione consumati nelle province di Lucca, Massa e La Spezia. 

Il secondo è una più articolata associazione a delinquere dedita alla ricettazione e al riciclaggio di chili e chili d'oro provento di furto. Secondo gli inquirenti il volume d'affari sarabbe stato - in soli 9 mesi d'indagine - di oltre 550mila euro. 

Seguendo i movimenti di questa banda  gli investigatori della Squadra Mobile e del Commissariato di Forte dei Marmi sono approdati ad una fonderia e a un compro oro di Arezzo.

L’oro fuso in lingotti artigianali  dalla famiglia della Versilia, veniva infatti portato ai due aretini, B. G. e M.R. Idue acquistavano il metallo in contanti e poi lo rifondevano e ripulivano in una fonderia di via Calamandrei.

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