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Il finto avvocato anche procacciatore di lavoro: a processo per l'ennesima truffa

38mila euro versati dai genitori di una ragazza al quale era stato promesso in cambio un lavoro in banca in Inghilterra

Ha convinto una coppia di genitori di avere buoni contatti in Inghilterra per trovare lavoro alla figlia e così è riuscito a spillare bonifici per un ammontare di 38mila euro. Secondo i racconti del finto avvocato della Menarini, al secolo Roberto Meocci, già indagato e a processo per altre ipotesi di reato di truffa, la ragazza recentemente laureata sarebbe potuta entrare nella banca di Londra, la Hsbc, grazie ai buoni uffici di Meocci e ai soldi che servivano per "oliare" il meccanismo.

I due genitori all'inizio ci hanno creduto poi, quando hanno visto che nulla si concretizzava nonostante i primi versamenti di denaro, hanno sporto denuncia raccontando li metodi usati e gli incontri avvenuti anche ad Arezzo per parlare di questo paventato impiego. Nella giornata di ieri si è tenuta un'udienza del processo che lo vede imputato con l'accusa di truffa, come riporta il Corriere di Arezzo. Davanti al giudice Dami sono sfilate proprio le vittime che hanno ricostruito i fatti. Il pm che rappresenta l'accusa è Luigi Niccacci. La prossima udienza è fissata per febbraio.

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