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Azzerati Salvabanche: "Consob e Banca d'Italia non fanno il proprio lavoro"

Interviste: Letizia Giorgianni (Associazione Vittime del Salvabanche) e Luigi Ugone (Associazione Noi che credevamo nella Popolare di Vicenza).

Sono i membri delle associazioni comprendenti gli azzerati dal decreto Salvabanche del 2015 che questa mattina, in concomitanza con una nuova udienza sul crac di Banca Etruria, a scendere nuovamente in strada per far sentire la propria voce.

Così, di fronte alla sede storica dell'ex BPEL, oggi ha preso le mosse la marcia che ha condotto cittadini e cittadine di fronte alla prefettura di Arezzo nelle cui aule gli avvocati difensori di Luca Bronchi (ex direttore generale della Popolare) sono chiamati davanti al giudice Giampiero Borraccia per le arringhe finali.

"C'è stato un intero management che ha sperperato soldi per poi fare pressioni sui dipendenti per vendere titoli "in procinto di esplodere” ai correntisti che avevano in Banca tutti i loro risparmi - ha sottolineato la presidente dell'associazione Vittime del Salvabanche Letizia Giorgianni - Dopo tre anni nessuna sentenza, nessuna giustizia. Rimborsi parsiali, e nessuna garanzia. Non solo. Nel banco degli imputati mancano i due grandi resposabili del disastro: Consob e Banca d'Italia. Ancora oggi nessuna osa attaccarli apertamente".

Presenti anche dei rappresentanti dell'associazione veneta "Noi che credevamo nella Popolare di Vicenza".

Interviste: Letizia Giorgianni (Associazione Vittime del Salvabanche) e Luigi Ugone (Associazione Noi che credevamo nella Popolare di Vicenza).

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