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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Terre di Romena: in Casentino la nuova frontiera enologica di Famiglia Casadei

Stefano Casadei presenta il progetto nato nella nuova tenuta di Pratovecchio Stia, in provincia di Arezzo: “È il concreto tentativo di dare una risposta ai cambiamenti climatici in atto”

Il desiderio di confrontarsi con un nobile vitigno come il Pinot Nero, ma al tempo stesso la volontà di dare una risposta concreta alle sfide che i cambiamenti climatici stanno ponendo alla viticoltura. Nasce da queste premesse Terre di Romena, il nuovo progetto enologico di Stefano Casadei, alla guida insieme alla moglie Anna Baj Macario di Famiglia Casadei che riunisce le aziende toscane Castello del Trebbio, nelle terre del Chianti Rùfina, e Tenuta Casadei, in Alta Maremma, a Suvereto, e Olianas, nelle terre del Sarcidano, in Sardegna. 

La nuova realtà vitivinicola del brand si trova a Pratovecchio Stia in provincia di Arezzo, nel cuore del Casentino sull’Appennino tosco-emiliano. “In questo contesto i vigneti, posti a un’altitudine tra i 450 e i 650 m slm, sono circondati da molte foreste. Tra il giorno e la notte si registrano grandi escursioni termiche e la piovosità è maggiore rispetto ad altri areali. In questa zona del Casentino - spiega Stefano Casadei - abbiamo trovato le condizioni ideali per dare una risposta concreta alle sfide che i cambiamenti climatici stanno ponendo al mondo della viticoltura in questo momento. Qui un gruppo di competenti vigneron, con grande passione e con un approccio artigianale, sta già valorizzando questo territorio. Attraverso la nostra filosofia vogliamo contribuire ad accendere ancor di più i riflettori su quest’area, svelandone ulteriormente le potenzialità con vini di carattere ed eleganza”.

Dopo un approfondito studio dei terreni e l’identificazione di un preciso areale, Stefano Casadei ha deciso di acquisire nel 2019 una parte dei terreni della vecchia fattoria del Castello di Romena, uno dei manieri più maestosi dei Conti Guidi del Casentino, che sorge su un colle posto a 650 metri di altitudine.

La proprietà è composta da circa 20 ettari di terreno7 dei quali dedicati alla viticoltura. Di questi, 3,5 ettari sono allevati con Pinot Nero e 1,5 con Chardonnay. “I restanti due ettari abbiamo deciso di dedicarli alla sperimentazione per capire la risposta del terroir del Casentino a specifiche varietà” continua Casadei. “Abbiamo piantato sia varietà internazionali come Merlot e Syrah, sia Sangiovese e altre varietà autoctone specifiche del Casentino, infine l’Orpicchio, un vitigno a bacca bianca tipico della zona del Valdarno”.

Le prime bottiglie in commercio, che sarà possibile degustare in anteprima alla prossima edizione del Vinitaly a Verona (Padiglione 9, Stand C5), saranno un Pinot Nero e uno Chardonnay, mentre è in affinamento uno spumante Metodo Classico, per il quale è prevista una sosta sui lieviti per 60 mesi. “La produzione è appena iniziata e a regime sarà in totale di circa 30mila bottiglie: circa 20 mila di Pinot Nero, con due tipologie, 5 mila di Chardonnay e il restante dedicato alle sperimentazioni che stiamo portando avanti”.

A Terre di Romena è prevista anche la realizzazione nei prossimi anni della cantina, mentre è già stato avviato il protocollo interno che porterà a produrre anche in Casentino vini con la Filosofia Biointegrale®, che mette al centro il concetto di sostenibilità nel rispetto del territorio e delle persone, così come nelle altre tenute di Famiglia Casadei.

“Tutte le nostre realtà produttive – conclude Stefano Casadei - hanno ottenuto il marchio Demeter® e anche a Terre di Romena stiamo già lavorando per ottenere questa importante certificazione”.

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