E pensare che c'era Giorgio Gaber, ecco l'ultimo libro di Scanzi
Il volume ripercorre le tappe della carriera di Giorgio Gaber ed è arricchito dai contributi di Claudio Baglioni, Cesare Cremonini, Ivano Fossati, Francesco Guccini, Sandro Luporini, Roberto Vecchioni e tanti altri
Il 1° gennaio prossimo ricorrono i vent'anni dalla morte di uno dei giganti della musica e dello spettacolo italiani: Giorgio Gaber. Il giornalista e scrittore aretino Andrea Scanzi ha appena pubblicato un libro dedicandolo alla straordinaria figura di Gaber. Il volume, edito da Paper First, è uscito da pochi giorni e sta già riscuotendo un ottimo successo: si intitola "E pensare che c’era Giorgio Gaber". Si trova, oltre che in libreria, anche in edicole e store online, anche in versione eBook.
Di cosa parla "E pensare che c'era Giorgio Gaber"
Andrea Scanzi ha portato (e continua a portare) sui palchi di tutta Italia il suo spettacolo su Gaber da quasi dodici anni: la prima fu nel febbraio del 2011 e avrebbe dovuto essere una data unica. Invece ci sono state già 200 repliche della pièce voluta dalla Fondazione Gaber. Il libro è un tributo al talento e al coraggio di un artista poliedrico come Gaber da parte di chi lo ha conosciuto e profondamento amato per le sue opere. Il volume ripercorre nella prima parte le tappe della carriera di Giorgio Gaber, una versione estesa e arricchita dello spettacolo teatrale, mentre nella seconda ci sono i pensieri di autori, artisti e intellettuali come Claudio Baglioni, Cesare Cremonini, Ivano Fossati, Francesco Guccini, Sandro Luporini, Roberto Vecchioni e tanti altri: ciascuno racconta il proprio Gaber. Infine Scanzi fornisce, oltre ad aneddoti personali sul Signor G, anche qualche consiglio su come approcciarsi al corpus artistico di Giorgio Gaber e Sandro Luporini, sodalizio che ha portato in Italia il Teatro Canzone e firmato capolavori quali "Chiedo scusa se parlo di Maria", "Buttare lì qualcosa", "Quando è moda è moda", "L’illogica allegria", "Io se fossi Dio", "Qualcuno era comunista".