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SI Arezzo: "Nuove Acque, Ghinelli fa il doppio gioco sulla pelle dei cittadini"

Dice una cosa, poi ne mette in pratica un'altra. Per Sinistra Italiana Arezzo il sindaco Ghinelli fa il doppio  gioco sulle spalle dei cittadini. Questo perché da un lato avrebbe scritto una lettera all'AIT per chiedere di ripristinare la...

Dice una cosa, poi ne mette in pratica un'altra. Per Sinistra Italiana Arezzo il sindaco Ghinelli fa il doppio gioco sulle spalle dei cittadini. Questo perché da un lato avrebbe scritto una lettera all'AIT per chiedere di ripristinare la fornitura dell'acqua alle famiglie distaccate, garantendo loro il minimo vitale previsto dalla legge e dall'altro però l'assessore della sua giunta, Marco Sacchetti haha voto un comportamento politico diverso nella riunione dell'AIT ad Arezzo. Nella nota di SI Arezzo c'è la presa di posizione:

Dieci giorni fa abbiamo appreso dalla stampa che il Sindaco Ghinelli ha scritto una lettera al presidente dell’Autorità Idrica Toscana per sollecitare un intervento nei confronti di Nuove Acque, perché fosse ripristinata la fornitura dell’erogazione dell’acqua potabile a quei cittadini che nei mesi scorsi si sono auto-ridotti la bolletta rivendicando l’illegittimità della cosiddetta “remunerazione del capitale” in ottemperanza dell’esito del referendum del Giugno 2011.

Questi cittadini, infatti, non sono morosi nei confronti di Nuove Acque, come riconosciuto da alcune sentenze dei Giudici di Pace aretini e non solo, proprio perché ottemperano all’esito referendario che è legge dello Stato e, per questo, si autodefiniscono “obbediente civili”.

Nei confronti di alcuni obbedienti civili, che da oltre 10 giorni sono senza acqua, il Sindaco di Arezzo giustamente riteneva che dovesse prevalere un principio più generale: a ogni persona deve comunque essere garantito il diritto fondamentale al minimo vitale di acqua potabile, come previsto dall’art.61 della legge 28 dicembre 2015, n. 221.

Quattro giorni fa, però, l’Assessore Sacchetti, quale rappresentante del Sindaco di Arezzo presso l’Autorità Idrica Toscana, ha approvato la modifica al Regolamento del Servizio di Acquedotto che dà a Nuove Acque la possibilità di diminuire, per due mesi, l’erogazione dell’acqua agli utenti morosi, compresi gli obbedienti civili che pur morosi non sono, riconoscendo poi il potere a Nuove Acque di interrompere la fornitura di acqua e risolvere il contratto.

Insomma, il Sindaco prima racconta ai cittadini che a ogni persona deve comunque essere garantito il diritto fondamentale al minimo vitale di acqua potabile, come tra l’altro è previsto dalla legge, mentre, nei luoghi che contano, nega tale diritto, o meglio lo si riconosce solo per 60 giorni, come se un diritto fondamentale per la vita di una persona potesse essere a termine!

Il Sindaco dovrebbe, ora, spiegare pubblicamente questo cambio di opinione perché i diritti, che egli stesso riconosce, o sono o non sono, mentre le vie di mezzo sono solo una presa in giro che offende quelle famiglie che, come David, conducono, sulla propria pelle, la campagna di legalità contro Golia.

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