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Quattro rotatorie, anche a Santa Maria e il riassetto idraulico di Castelsecco. La variazione alle opere pubbliche

La pratica dell'assessore Alessandro Casi ha portato in aula alcune novità tra cui la demolizione e ricostruzione della scuola media Cesalpino

In Consiglio Comunale è stata approvata su proposta dell’assessore Alessandro Casi la variazione al piano triennale delle opere pubbliche, “sostanzialmente un’integrazione di quanto deliberato a maggio - ha spiegato l’assessore - con l'inserimento di nuove opere e una rimodulazione delle fonti di finanziamento. In particolare, per quanto riguarda quest’ultimo aspetto, facciamo adesso riferimento a fonti certe, come l’avanzo di bilancio e i proventi da concessioni edilizie rispetto a quanto poteva essere il piano delle alienazioni. Ecco allora che per la manutenzione straordinaria delle strade possiamo contare su ulteriori 180.000 euro. Registriamo analogo effetto virtuoso per la rotatoria di Santa Maria delle Grazie e il riassetto idraulico di Castelsecco, che possono adesso veder partire il loro iter”.

Veniamo alle altre variazioni: “reinserimento nell’annualità 2021 del punto prelievi ai locali a piano terra del parcheggio Baldaccio, a seguito dell’accordo trovato con la Asl per la progettazione e la relativa approvazione del progetto esecutivo. Casa della salute prevista nel 2022, sempre a piano terra del Baldaccio: stiamo definendo con i tecnici dell’azienda gli spazi e il progetto. 

Inseriamo nel piano la messa in sicurezza del ponte alla Chiassa Superiore, in collaborazione con la Provincia e reinseriamo con un incremento di risorse la riqualificazione dei giardini Porcinai. Cito infine quattro nuove opere di notevole importanza: la scuola Cesalpino con demolizione dell’attuale, al momento non agibile, e la ricostruzione del plesso nel medesimo sito, 6.500.000 euro, annualità 2022.

E ancora, tre rotatorie per agevolare il traffico in entrata in città e la messa in sicurezza di incroci molto delicati. In dettaglio, parliamo di quello tra via Chiarini e via di Molin Bianco, importo 1.130.000 euro,  annualità 2022, con relativa sistemazione della viabilità prossima alle abitazioni e la realizzazione di un tratto ciclopedonale che possa collegare la zona interessata dalla rotatoria alla pista ciclabile attuale di via Chiarini, di quello tra via Signorelli, via Ristoro e via dell’cropoli, importo 450.000 euro, annualità 2023, di quello tra S69, via Molinara e il centro abitato di San Leo per un importo di 500.000 euro”.

Alessandro Caneschi, Donato Caporali, Andrea Gallorini e Giovanni Donati hanno rilevato “come questo, al di là di alcune questioni specifiche su singole opere, sia un piano del centro abitato che esclude le frazioni, laddove una maggiore uniformità di trattamento sarebbe opportuna e necessaria”. Da parte di Donato Caporali un focus particolare è stato lanciato su Giovi e la scomparsa dal piano della previsione del sottoposso a ridosso della ferrovia. A difesa del documento illustrato da Alessandro Casi e dello stesso impegno personale profuso dall’assessore, si è schierata la maggioranza con Roberto Bardelli, Roberto Cucciniello, Piero Perticai, Roberto Severi: “per quanto riguarda le stesse frazioni, evitiamo di esagerare nei toni altrimenti sembra tutto frutto di polemica politica”. Per Marco Donati “la città trasmette una generale sensazione di trascuratezza e mancanza di fermento positivo. Nessun bando vinto, nessuna opera strategica, solo una periodica e mensile variazione a questo piano triennale senza visione strategica”. Critica rispedita al mittente da Simon Pietro Palazzo per il quale, invece, il cambio di marcia di questa amministrazione è evidente. Per Michele Menchetti “tra le opere previste resta il centro per l’impiego, per il quale sono stanziati 4 milioni e mezzo di euro. Alcuni immobili comunali potevano tranquillamente essere ristrutturati e utilizzati per la stessa funzione, favorendo un risparmio, almeno parziale”. “A proposito di sprechi - ha rilevato Francesco Romizi - come non citare la nuova sede della polizia municipale che costa 2 milioni in più della manovrina di Arezzo non molla e riparte. Le ultime opere pubbliche in città sono ascrivibili alle amministrazioni di centrosinistra. Ghinelli si ricorda solo per l’acquedotto vasariano, lavoro peraltro fatto male”. “In realtà - per Francesco Lucacci - se c’è stata una giunta che ha espresso una visione di modernità ed efficienza è stata certamente quella di Luigi Lucherini e rispetto a essa l’attuale si pone nel segno della continuità”.

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