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Politica Fiorentina / Via Sicilia

Barone: "Lavarsene le mani, sull’antenna di via Sicilia l'amministrazione sfugge alle proprie responsabilità"

"Sarebbe corretto che l’amministrazione comunale incominciasse ad ammettere i propri errori" dice il rappresentante di Arezzo 2020

"L’esito dell’incontro avvenuto nei giorni scorsi tra l’assessore Lucherini e i rappresentanti della società telefonica interessata alla installazione della stazione radio base in Via Sicilia non può soddisfare i cittadini e nemmeno noi come Arezzo 2020 che abbiamo sostenuto e sosteniamo ancora le loro ragioni. Secondo l’assessore quindi l’antenna si farà perché “la rinuncia al nuovo impianto non è ritenuta attuabile dalla società”."

Così parla Roberto Barone di Arezzo 2020 dopo che il Comune ha annunciato che i lavori per la costruzione della nuova antenna in via Sicilia potranno riprendere.

"Diciamo la verità: l’esito dell’incontro è la dimostrazione ulteriore della incapacità e della mancata volontà da parte dell’Amministrazione Comunale di risolvere un problema derivante in toto da sue responsabilità. A partire dal mancato aggiornamento del Piano di localizzazione delle stazioni radio base scaduto in pratica da quattro anni. Va evidenziato che l’aggiornamento viene effettuato sulla base dei piani di sviluppo che ogni anno entro ottobre i gestori sono invitati a presentare su specifica richiesta dell’amministrazione comunale, come previsto dall’art. 9 della Legge Regionale 49/2011. Se il gestore dell’impianto in questione non lo avesse presentato, c’era il presupposto per respingere sin dall’inizio la pratica; se lo avesse presentato, allora la responsabilità da parte dell’amministrazione comunale è ancora più grave perché, pur sapendolo tempo prima, non ha nemmeno rispettato lo stesso articolo della Legge Regionale sopra detta, il quale dispone che il Comune garantisca la partecipazione, la trasparenza e l’informazione alla cittadinanza; adempimento al quale non ha comunque neanche  provveduto nel seguito prima di autorizzare l’opera. E che dire delle sconnessioni tra uffici e Arpat che non hanno indotto, chi doveva, a non concedere l’autorizzazione in mancanza dei presupposti propedeutici e preliminari sopra detti.  Non è corretto da parte dell’assessora invocare “l’autorizzazione” concessa da Arpat perché tale non è, trattandosi di parere basato tra l’altro su documentazione fornita dal gestore e che non comporta inevitabilmente la realizzazione, restando l’autorizzazione nelle competenze comunali. Anche le considerazioni tecniche in base alle quali non sarebbe possibile trovare alternative alla collocazione della stazione radio base non convincono, basterebbe domandarsi molto elementarmente come riescono a coprire la stessa area gli altri gestori. Riteniamo che la sospensione dei lavori e il successivo incontro con i rappresentanti del gestore siano serviti solo a tentare di salvare la faccia nei confronti dei cittadini a fronte di tutti gli errori commessi. Sarebbe corretto che l’amministrazione comunale incominciasse ad ammettere i propri errori. Chiediamo infine che non conceda la prosecuzione dei lavori, che nella redazione del nuovo piano che dovrà sottoporre al consiglio comunale quell’area venga considerata “area sensibile” in quanto zona ad alta intensità abitativa e che rispetti il diritto dei cittadini di Arezzo alla partecipazione, alla trasparenza ed all’informazione."

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