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Caporali: "Una donna presidente del consiglio comunale". Le quote rosa in giunta e nel parlamentino di Arezzo

Una riflessione di Donato Caporali è lo spunto per riflettere sul ruolo delle donne nella politica aretina. Candidate tante, elette pochissime. Perché?

Durante la campagna elettorale sia Alessandro Ghinelli che lo sfidante Luciano Ralli avevano preso precisi impegni e si erano dichiarati attenti alla rappresentanza femminile in politica, negli organi amministrativi e consiliari. E con la conferma di Ghinelli cosa potrà accadere? Quanti voti hanno preso le donne candidate? Quante ne entreranno in consiglio comunale? Ad una analisi, secondo lo stato attuale, le cose non sembrano andare molto bene. Se nelle liste la rappresentanza femminile è stata abbastanza buona, in alcuni casi in numero pari ai colleghi uomini, se non anche di più, poche sono state quelle che hanno ricevuto un numero importante di voti tali da farle sedere in consiglio comunale.

donato-caporaliDi questo aspetto si sta occupando uno di coloro che starà tra i banchi dell'opposizione come Donato Caporali. Con la lista del Pd è stato il secondo tra i più votati dopo il segretario comunale Alessandro Caneschi. Caporali osserva in merito: "Purtroppo guardando le tornate elettorali degli ultimi dieci anni in ordine alla parità di genere in consiglio comunale, non si può non notare che quello che andrà ad insediarsi rischia di essere il mandato con meno presenza consiliare femminile. Nel 2011 furono elette 6 donne su 32 consiglieri tutte nella maggioranza di centrosinistra e del Partito Democratico. Nel 2015 furono elette ben 7 donne su 32 consiglieri, di cui 4 nella maggioranza di centrodestra, (2 OraGhinelli, 1 in quota Lega,1 di Fratelli d'Italia), 3 nella minoranza di centrosinistra (dalla lista del Partito Democratico), per poi scendere per le dimissioni, durante il terzo anno a 6, e tornare a 7 nel quarto anno per lo stesso motivo."

Ma come sono andate le elezioni per le donne candidate? 

Nel 2020 sono state elette 6 donne, di cui 3 nella maggioranza di centrodestra, Lucia Tanti nella lista di OraGhinelli e due in Fratelli d'Italia con Giovanna Carlettini e Francesca Lucherini e 3 nelle file della minoranza tra le quali due del Pd come Donella Mattesini e Valentina Vaccari e una da Scelgo Arezzo come Valentina Sileno. Questo dimostra anche che ancora c'è qualcosa che non va, certo è che per avere una più ampia rappresentanza femminile nel consiglio comunale, non basta inserirle nelle liste dei candidati, ma è importante anche che i partiti e i movimenti politici ci credano e ci investano, in modo che, se lo meritano, possano capitalizzare un numero congruo di preferenze ed essere elette.

Donne in consiglio, donne in giunta

"Se fossero confermate alcune indiscrezioni di queste ore in cui alcune delle elette potrebbero essere inserite nella giunta, il numero scenderebbe ancora" dice Caporali. Se, ad esempio, Lucia Tanti fosse diretta a fare il vicesindaco e quindi il suo ruolo in giunta fosse confermato, dalla lista di OraGhinelli salirebbe Mattia Delfini, il primo dei non eletti e la rappresentanza femminile in consiglio comunale diminuirebbe. Stessa cosa accadrebbe se Giovanna Carlettini fosse inserita nella squadra di governo del Ghinelli bis ad esempio come assessore al personale, il suo posto tra i banchi di Fratelli d'Italia andrebbe a Renato Viscovo, primo dei non eletti. Se si pescasse invece da Forza Italia uno degli eletti, tra Federico Scapecchi e Jacopo Apa, salirebbe una donna in consiglio e cioè Mery Stella Cornacchini. Se tra le fila della Lega fosse confermato il nome di Alessandro Casi per un ruolo di giunta allora salirebbe Carla Borri che ha preso 53 preferenze. A parimerito è arrivato anche Andrea Salvadori, ma sia l'anzianità che il posto in lista premiano Borri.

"Il caso della rappresentanza femminile in giunta è diversa - commenta Donato Caporali - spesso, quasi come contentino, nel ruolo di vicesindaco (nda. anche se non è stato il caso dell'ultimo mandato appena concluso) e nelle varie partecipate dove le norme nazionali e i regolamenti tutelano la presenza delle donne."

Una donna alla presidenza del consiglio comunale

Infine Caporali lancia un asupicio, un appello: "Spero quindi che la presenza femminile in consiglio comunale non venga ulteriormente indebolita da dimissioni volte ad altri ruoli, bensì che per la prima volta nella storia di Arezzo, una di esse possa assumere il ruolo di presiedere la massima assise cittadina, valorizzando il ruolo delle donne, presente e futuro, all'interno del consiglio comunale, che mi auguro negli anni futuri diventi sempre più numerosa."

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