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Caregiver e disagio abitativo. Gli atti di indirizzo a firma Pd discussi in consiglio comunale

Tra gli atti presentati c'è anche quello di Pd, Arezzo 2020 e Movimento 5 Stelle sul disagio abitativo. A illustrarlo è stata Donella Mattesini

È sui temi riguardanti il disagio abitativo e i caregiver che si è concentratata l'attenzione del Partito Democratico in consiglio comunale. Di seguito gli atti di indirizzo proposti.

Il resoconto dell'attivita Pd in consiglio comunale

Atto di indirizzo del Pd sui caregiver. Le proposte illustrate da Donella Mattesini riguardavano l’attivazione di uno sportello unico socio-sanitario per promuovere condizioni organizzative che supportino queste figure nell’accesso alla rete dei servizi e attività dei vari enti a cui devono rivolgersi e garantire un’informazione puntuale sulle problematiche di cui soffre la persona assistita. “Serve inoltre un monitoraggio costante che tenga conto dell’impatto delle funzioni di cura sul caregiver. A quest’ultimo vanno assicurati supporto psicologico ed economico attraverso voucher del Comune per la sostituzione temporanea, un tempo libero di sollievo, la possibilità di organizzare la vita familiare, il mantenimento della rete relazionale, l’assistenza in caso di ricovero ospedaliero”.

Apprezzamento è stato manifestato da Valentina Sileno, “soprattutto per l’idea dello sportello unico informativo e per l’attenzione a tutte quelle persone che devono gestire un familiare in condizioni difficili e che magari non possono beneficiare dei diritti ex articolo 3 comma 3 della legge 104”. Roberto Bardelli ha sottolineato come mettere in piedi uno sportello in proprio comporti spese, difficoltà organizzative e di personale per cui “chiedo che l’atto sia integrato prevedendo il coinvolgimento di altri soggetti o enti come i patronati”. Anche per Marco Donati l’atto qualifica il Consiglio Comunale, “come d’altronde era successo con quello sulla genitorialità, sempre di Donella Mattesini, purtroppo bocciato durante la scorsa seduta”. “Non possiamo che condividere l’impianto del documento – ha dichiarato Simon Pietro Palazzo – ma allo stesso tempo, amministrativamente, rileviamo che il suo deposito è avvenuto a maggio dello scorso anno e le sue previsioni sono già in essere. L’invito è a ritirarlo per un approfondimento in commissione che possa permettere di prendere atto di quanto realizzato e giungere alla riformulazione del testo”. L’input è stato accolto dalla proponente con l’auspicio che i tempi per riunire la commissione siano molto rapidi.

Atto di indirizzo di Pd, Arezzo 2020 e Movimento 5 Stelle sul disagio abitativo. A illustrarlo è stata Donella Mattesini. “Gli impegni che la giunta deve prendere vanno in più direzioni, sicuramente quella di uno specifico e diretto supporto al reddito, con risorse comunali, in aggiunta ai fondi regionali per il sostegno agli affitti e la morosità incolpevole. Per rendere tale misura efficace, necessitano bandi rapidi e con modalità inclusive a beneficio di tutti. Poi c’è il problema degli sfratti. Occorre innanzitutto promuovere azioni per garantire la cosiddetta ‘sostenibilità sociale’ attraverso percorsi di passaggio da casa a casa, accedere ai finanziamenti per i programmi di costruzione, acquisizione e recupero di alloggi di edilizia sovvenzionata o destinati alla locazione per metterli a disposizione delle famiglie in situazione di disagio, effettuare il censimento degli alloggi invenduti e di quelli sfitti, istituire un fondo di garanzia comunale per le morosità che sia destinato ai proprietari che abbiano ricontrattato l’affitto, istituire come avvenuto in altre realtà l’Agenzia sociale per la casa, struttura di mediazione a scopo sociali tra proprietà immobiliare privata e quei soggetti che non possono ottenere alloggi di edilizia residenziale pubblica e al contempo non sono in grado di sostenere interamente una locazione in regime di libero mercato”.

“L’atto – ha rilevato Roberto Bardelli – presenta idee valide e altre superate dagli ultimi due anni e dagli interventi di sollievo messi in campo da questa amministrazione. Non sono contrario alla sua approvazione ma servono nuove intuizioni, penso ad esempio al co-housing, e ne possiamo discutere in commissione. Il problema abitativo esiste e va affrontato”. L’assessore Monica Manneschi: “nell’istituita commissione regionale, le singole province hanno illustrato le rispettive problematiche e le soluzioni proposte dalla Regione non hanno portato a risultati effettivi. Se si ricalcano solo i cliché del passato sarà difficile conseguirli. Dovremo invece porci nella condizione di affrontare le situazioni con approccio concreto”. Per Valentina Sileno “sarebbe buona cosa conoscere quali risultati ha conseguito il monitoraggio delle case popolari e l’ambito di applicabilità all’edilizia residenziale pubblica del bonus 110%”. Alessandro Calussi ha convenuto “che il problema debba essere affrontato ma con metodologie idonee ad avvicinare entrambe le parti in causa”. “Mi sono documentato su questo atto – ha dichiarato Simon Pietro Palazzo – e alcuni punti sono stati già realizzati: il Comune ha partecipato a bandi, ha creato un’area di inclusione per sostenere il pagamento dei canoni di affitto e per assegnare contributi”. L’atto di indirizzo è stato respinto con 17 voti contrari e 12 favorevoli.

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