rotate-mobile
Scuola / Giotto / Via Angelo Tricca

Enrico Comi lascia il segno. "Perché dire no alla droga", l'articolo della 3B della Margaritone

Riflessioni importanti da parte degli studenti dopo l'incontro con l'ex tossicodipendente che è da tempo impegnato nell'attività di prevenzione nelle scuole. L'evento è stato promosso da Futuro Aretino

Nei giorni scorsi gli studenti delle terze classi della scuola media Margaritone hanno incontrato Enrico Comi, ex tossicodipendente ed esperto di prevenzione. L'evento è stato accolto dall'istituto comprensivo guidato dalla dirigente Virginia Palladino su proposta di Futuro Aretino. L'incontro ha evidentemente lasciato il segno, ne è testimonianza uno scritto, sotto forma di articolo, che i ragazzi della 3B della scuola hanno prodotto dopo l'incontro. 

L'articolo della 3B della Scuola secondaria di primo grado Margaritone di Arezzo

“Alle due dosi che avevo in tasca ci hanno pensato, a me steso in coma no”. Con queste parole Enrico è arrivato direttamente ai nostri cuori. E’ lunedì mattina e alla scuola media Margaritone si fa lezione, o meglio si impara la lezione! Capelli lunghi e brizzolati, giovanile e sportivo, Enrico Comi parla con naturalezza, precisione e lucidità degli anni passati a drogarsi. Ci racconta di quando quelli che chiamava amici lo hanno abbandonato in coma in un bosco dopo avergli rubato due dosi di droga. Era la seconda volta nel giro di due giorni che era finito in coma, ma proprio in quel momento ha capito che lui solo poteva uscire da quell’incubo in cui invece non si era cacciato da solo.

“E’ naturale, come può far male? Anzi si sta solo bene. E’ sicuramente meno forte e crea meno dipendenza di una sigaretta. E poi se lo faccio io…” E’ questo che si è sentito dire a 14 anni dall’amico Marco, uno esperto lui, quando gli ha proposto di farsi la prima canna.

E allora lo fai, perché non ci stai a pensare, ti fidi e perché davvero quando lo fai non percepisci il danno che ti stai procurando, ma solo piacere e benessere. Piacere che aumenta con l’aumentare delle quantità e delle tipologie di sostanze di cui inizi ad abusare, cocaina, anfetamine e LSD. Ma proprio questo è l’inganno: proprio quel piacere è la prova certa che nel tuo corpo sta avvenendo una battaglia, che un veleno, una sostanza tossica ti sta aggredendo. Ma il dolore è calmato dal potere antidolorifico proprio di quella sostanza e il tuo corpo più è grande il dolore più ti protegge calandoti in uno stato di quasi incoscienza, come quando si subisce uno shock.

E finito l’effetto passi la vita, le giornate intere, rubando e spacciando per farti di nuovo. Soldi -dosi -soldi- dosi -soldi -dosi. Non esiste niente altro. Fino al coma.

Enrico non si limita a mettersi a nudo, ci tiene a farci capire da che parte sta la verità. Non ci vuole fare compassione, vuole che ragioniamo con lui. Sulle scelte da farsi, sulle decisioni da prendere, sulle persone a cui  credere, sulle bugie da riconoscere. C’è bisogno sempre di pensare bene, di andare a fondo delle questioni, di non fermarsi all’apparenza o di non prendere la strada più semplice. E’ questo che ripete da quasi trent’anni per aiutare i ragazzi come noi, che hanno l'età in cui lui ha iniziato, a non commettere i suoi stessi errori. Ed è questo che troviamo tra le pagine dei suoi due libri “Stupefatto”, che è diventato anche uno spettacolo teatrale, e “Spacciato” di cui ci ha letto qualche stralcio.

Dunque, ci dice Enrico, dobbiamo sapere che si tratta sempre di scegliere da che parte stare, fin dalla prima volta, perché quella prima decisione può portare ad una dipendenza letale: “Un solo attimo per cancellare una vita. Potrebbe non bastare una vita a cancellare quell’attimo”.

E allora grazie davvero, Rico, grazie perché quel giorno hai scelto di vivere anche per poter essere qui tra noi a darci una gran bella lezione!

I commenti degli studenti del Fossombroni

“L'incontro è stato molto importante per capire che una semplice canna può far sfociare a droghe pesanti. Questi incontri sono molto importanti sopratutto in certe scuole.”

“L'esperienza fatta con Enrico Comi mi ha colpito molto, non solo per tutto quello che ha passato ma come sia facile entrare nel giro della droga senza neanche accorgersene.”

“Questo incontro è stato per noi molto interessante ed educativo e ascoltando la sua testimonianza pensiamo che possa essere d'aiuto a molte persone inesperte nel campo della droga.”

“Il progetto fatto a scuola ci è parso molto interessante soprattutto grazie alla testimonianza di un ex tossico dipendente che ci ha raccontato la sua storia spiegandoci che l'uso di droga comporta conseguenze gravi e a volte mortali. Ci ha raccontato anche che pur di procurarsi una dose derubava le anziane che se ne stavano da sole al cimitero per pregare. Fortunatamente ha poi deciso in seguito al suo 2° coma di farsi curare entrando in una comunità.”

“L'esperienza di Enrico Comi parlava della sua vita quando era un tossico dipendente e con il passare degli anni decise di smettere. Il suo racconto è stato molto interessante in quanto ci fa capire il pericolo di abusare di queste terribili sostanze. Grazie alla comunità, luoghi che hanno come scopo di fare uscire la gente da questo terribile tunnel, egli è riuscito a ricrearsi una nuova vita. Per me questo incontro è stato molto importante in quanto mi ha fatto capire il pericolo che corre chi usa queste maledette droghe.”

“L’incontro ci ha insegnato che anche partendo da cose leggere, come le sigarette, si può facilmente arrivare a cose molto più pesanti e sempre più dannose per la salute. Ha comunicato a molti ragazzi di non intraprendere la strada che lui ha percorso, e da cui è fortunatamente uscito. A volte la curiosità fa male."

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Enrico Comi lascia il segno. "Perché dire no alla droga", l'articolo della 3B della Margaritone

ArezzoNotizie è in caricamento