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400 cattedre per supplenze ancora vacanti. I precari aretini "noi già in servizio con regole approssimative"

Solo 15 aspiranti in graduatoria si sono presentati. Il motivo? Se si era diffusa la voce che fosse per l'emergenza sanitaria, sono gli stessi precari a smentire e a cercare di fare chiarezza

Un dato di fatto è che ci sono state 400 convocazioni per supplenze nelle scuole della provincia di Arezzo che non sono state coperte. Solo 15 aspiranti in graduatoria si sono presentati. Il motivo? Se si era diffusa la voce che fosse per l'emergenza sanitaria, sono gli stessi precari a smentire e a cercare di fare chiarezza.

"Si fa presente che la graduatoria sostegno in oggetto non era specifica e precostituita, ma derivante dall’incrocio delle graduatorie delle diverse classi di concorso. Ne deriva che i 400 docenti convocati erano pressoché già tutti in servizio perché non avevano potuto rinunciare all’incarico su materia in favore dell’incarico su sostegno."

In sostanza a distanza di tempo e dopo le varie convocazioni i docenti precari sono entrati tutti in servizio anche perché le regole erano state cambiate in corsa. I precari aretini e toscani non ci stann a farsi dipingere come coloro che non si sono presentati per prendere il loro posto di lavoro.

"Ne discende un’errata immagine dei docenti precari che appaiono come coloro che hanno disertato la convocazione quando in realtà non potevano presentarsi perché già in servizio. L’errore è ricollegabile ad una gestione approssimativa dell’Ufficio Scolastico Provinciale che ha modificato più volte le regole durante le convocazioni creando disparità di trattamento e di scelta tra i docenti anche per l’assenza di chiare direttive ministeriali."

Più volte fin dall'inizio i docenti precari hanno manifestato il loro disappunto, con presidi e documenti scritti, "per sottolineare all'Ufficio Scolastico Provinciale le ripetute e molteplici problematiche relative alle convocazioni che oramai vanno avanti da quasi un mese. Si fa presente che, invece di attaccare la professionalità dei docenti precari, sarebbe meglio concentrarsi sull’elevato numero di cattedre ancora scoperte che costituisce un grave problema per la qualità didattica dei nostri studenti. Concludiamo facendo presente che nonostante l’attuale emergenza sanitaria, i docenti precari si sono sempre presentati alle convocazioni e svolgono quotidianamente il loro lavoro per garantire il regolare svolgimento dell’anno scolastico."

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