Premio Pieve: il taglio del nastro. Omaggio a Grande Guerra e Liberazione
Ha preso il via oggi la 31esima edizione del Premio Pieve Saverio Tutino. Un appuntamento ormai diventato imperdibile e che ogni anno chiama a raccolta il mondo intellettuale non solo locale ma nazionale. Tre giorni di eventi, incontri e...
Ha preso il via oggi la 31esima edizione del Premio Pieve Saverio Tutino. Un appuntamento ormai diventato imperdibile e che ogni anno chiama a raccolta il mondo intellettuale non solo locale ma nazionale.
Tre giorni di eventi, incontri e cerimonie dove, la piccola cittadina della Valtiberina diventa il centro nevralgico della cultura.Dunque, oggi l'inaugurazione ufficiale contrassegnata da numerosi momenti d'interesse. Tra questi c'è l'attribuzione a Nicolò Giraldi del Premio Tutino Giornalista.
Qui il programma completo della prima giornata del Premio Pieve
Per quanto riguarda invece la seconda giornata il fil rouge che lega insieme tutti gli appuntamenti è naturalmente la memoria: quella di fatti privati, ma anche quella di eventi dal grande impatto sociale, come le guerre.
Così mentre Gaddo Flego (vincitore della scorsa edizione del Premio) racconta la sua esperienza di medico piombato nel mezzo del genocidio del Rwanda, le lettere e i diari dei soldati che erano al fronte negli anni '15 – '18 ripercorrono i concitati e difficili momenti della Grande Guerra.
Mentre sul palco del teatro comunale di Pieve Santo Stefano si dipanerà il racconto – scritto e interpretato con grande sensibilità e profondo rispetto da Elisabetta Salvatori - di uno dei più drammatici episodi della Seconda guerra mondiale: la strage di Sant'Anna di Stazzema, nella quale persero la vita 560 persone.
GLI EVENTI
Diari che diventano libri
Un milione di vite. Un medico ricorda il genocidio in Rwanda
di Gaddo Flego,
prefazione di Pietro Veronese I diari di Pieve, Terre di mezzo, 2015
ore 10,30 Logge del grano
E' il diario del vincitore della XXX edizione del Premio Pieve Saverio Tutino e racconta l'esperienza del giovane medico in Rwanda, nel periodo in cui è deflagrata la guerra civile che ha portato ad un vero e proprio genocidio.
“Il diario ruandese di Gaddo Flego è anche un documento prezioso sull’umanitarismo. Ci mostra semplicemente che cosa sia l’aiuto di emergenza. La necessità di fare; i compromessi tra la vita e la morte; le fatiche, i pericoli e le soddisfazioni; i dilemmi morali che non si presentano mai con luminosità cinematografica, ma sempre surrettiziamente, a tradimento; gli imperativi deontologici sui quali non è possibile transigere pena la fine di tutto; il senso inevitabile di abbattimento, di delusione e di vuoto quando tutto è finito” ( dall'introduzione di Pietro Veronese)
Il segreto dell’Isola nuda
di Claudia Sonia Colussi
Corte Autografie, Forum, 2015
incontro con Mario Boccia e Luisa Chiodi coordina Patrizia Di Luca
letture di Paola Roscioli
ore 11,30 Logge del Grano
La memoria di Claudia - che il padre per affetto e dedizione verso la Russia ha voluto chiamare anche Sonia - è la storia di un sogno infranto: quello del padre, affascinato dal comunismo sovietico, alla ricerca di una terra ideale che accogliesse lui e la famiglia.
Quando la mia mente iniziò a ricordare
di Margherita Ianelli
prefazione di Patrizia Gabrielli Storie italiane, Il Mulino, 2015 incontro
con Giorgio Diritti, Patrizia Gabrielli, Claudio Silingardi e Marino Sinibaldi coordina Camillo Brezzi
letture Paola Roscioli
ore 16 Logge del grano
Dalla prefazione di Patrizia Gabrielli: “La spavalderia, tanto rara negli scritti di donne della sua generazione, sintomo di una consapevolezza di sé e del proprio valore, costituisce, insieme alle tante apprezzabili pagine sulla storia del Paese, il cuore di questa autobiografia da cui deriva il loro forte fascino. Margherita rivela l’orgoglio di essersi misurata in campi, luoghi, ritmi poco usuali per le donne; di essere capace e resistente nel lavoro come nella gestione dei rapporti sociali e familiari; di contraddire, non necessariamente con l’aperta ribellione, le regole imposte. In sintesi, possiede tutti gli ingredienti per rappresentarsi come una donna eccezionale, fuori dal comune, diversa dalle altre”.
Speciale Grande Guerra
Cronache dal fronte La prima guerra mondiale in Italia
Le voci 1915-1918
un progetto editoriale di Archivio dei diari e L’Espresso
incontro con Pier Vittorio Buffa, Christopher Duggan, Nicola Maranesi e Luigi Vicinanza
letture Andrea Biagiotti
ore 18 Logge del grano
Il progetto di Archivio dei diari e l'Espresso viene raccontato da coloro che lo hanno pensato e realizzato. Un progetto che ha permesso di rendere fruibili, su una piattaforma online, centinaia di testimonianze della Grande Guerra. Un'esperienza unica che fa tesoro di tutte quelle tracce lasciate con la scrittura da tantissime persone che hanno voluto raccontare in forma privata il primo conflitto mondiale. Tracce oggi conservate con passione e scrupolo presso l'Archivio dei diari.
“Per la prima volta nella storia si sono create le condizioni per affidare la cronaca dell’evento Grande Guerra a chi più di ogni altro ha diritto di raccontarla. Ai soldati, agli ufficiali e ai civili che hanno popolato i territori in cui si è vissuto e combattuto. Il risultato è molto simile a quello di un racconto interrotto e ripreso da frazionisti diversi di una lunga staffetta narrativa. Come se un taccuino e una penna fossero passati da una mano all’altra, da una trincea all’altra. Spostandosi a volte di pochi centimetri, a volte centinaia di chilometri, ma rimanendo sempre nel perimetro di un’esperienza collettiva che presenta apparentemente tratti di estrema diversità. Centinaia di migliaia di punti di vista diversi, di opinioni differenti circa la partecipazione al conflitto, che si avviano a essere resi omogenei dal dolore”, dall’introduzione di Nicola Maranesi
Speciale Settantesimo
Scalpiccii sotto i platani L’eccidio di Sant’Anna di Stazzema
di e con Elisabetta Salvatori
Matteo Ceramelli, violino
Ore 21,30 Teatro Comunale
Sant’Anna di Stazzema, in Versilia, nell’estate del 1944 era un piccolo centro sulle Alpi Apuane dove molti sfollati avevano trovato rifugio per scampare agli orrori della guerra. Un sabato mattina, in quel luogo protetto dalle montagne, tre colonne di nazisti, guidate dai fascisti versiliesi, irrompono nel paese con brutalità inaudita: 560 persone vengono uccise in poco meno di tre ore, soprattutto donne e bambini. Un racconto vibrante e commovente, scritto ed interpretato con estrema sensibilità e profondo rispetto, per ricordare i bambini, le donne e gli anziani vittime di questa tragedia, “null’altro rei che di aver chiesto a questi monti riparo dalle furie della guerra”.