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La Fondazione Ivan Bruschi e la Fiera Antiquaria di marzo, fine settimana ricco di eventi

La Fondazione Ivan Bruschi presenta un fine settimana all’insegna dell’arte e dell’antiquariato, sabato 5 e domenica 6 marzo, torna il consueto appuntamento con la Fiera Antiquaria di Arezzo, ideata dal collezionista aretino Ivan Bruschi nel 1968...

La Fondazione Ivan Bruschi presenta un fine settimana all’insegna dell’arte e dell’antiquariato, sabato 5 e domenica 6 marzo, torna il consueto appuntamento con la Fiera Antiquaria di Arezzo, ideata dal collezionista aretino Ivan Bruschi nel 1968 e divenuto uno dei mercati antiquari più celebri del Paese. Palazzo della Fonte è oggi uno spazio espositivo che ospita selezionati antiquari con Antiquari a Palazzo, provenienti da tutta Italia, che mostrano e propongono al pubblico oggetti unici nel loro genere, una vetrina d’eccezione che lascia libero spazio all’alchimia più completa tra opere d’arte, gusto e oggetti di antiquariato.

Otto sale che vedono esposti splendidi tesori artistici scoperti e presentati da esperti antiquari.

Segnaliamo, in particolare, una splendida statua in marmo di Verona del XV sec. raffigurante un cane con occhi realizzati in piombo, un meraviglioso orologio a torre, dipinto, di ambito bolognese datato XVII sec. che reca sul fronte stemmi nobiliari, un acquasantiera a conchiglia in marmo di Carrara di periodo Barocco e, infine, una rara scatola romana in zolfo con scene mitologiche di inizio ‘700, un pezzo unico nel suo genere. Tutti questi pezzi sono esposti all’interno dello stand del negozio di antiquariato “Alta epoca” di Sebastiano Bernava.

L’antiquario Claudio Valiani di Antichità Valiani di Roma espone il bellissimo dipinto “Madonna del Pannolini” di Giovanni Pietro Rizzoli detto Giampietrino, allievo di Leonardo da Vinci, datata tra il 1495 e 1549, l’opera è stata esposta all’interno della mostra che si è tenuta a Sorrento e dedicata proprio a da Vinci “Rinascimento Fantastico”; lo splendido bozzetto “Giuseppe e i suoi fratelli”, di Lucatelli-Mola, il bozzetto ad olio su tela era stato commissionato a Cortona e realizzato per l’affresco della sala gialla del Quirinale, infine, la bellissima scultura “Lucifero”, su legno laccato, napoletana, del ‘700.

L’antiquaria Beatrice Caratelli, di Pienza, presenta una splendida scultura in avorio “Madonna con Bambino”, rara e particolare per le sue forme stilizzate, realizzata all’inizio del ‘900, un mezzaro genovese della seconda metà dell’800 con importanti decori floreali e animali di sapore orientale e una testa in bronzo raffigurante Pericle di fine XIX sec.

La gioielleria ed orologeria d’epoca trova invece spazio nell’esposizione curata dall’antiquario Lorenzo Bianchi, orologi di alto livello, tra i quali uno splendido Rolex Date in oro 18kt completo di scatola e garanzia ufficiale del 1986, un Glicyne in oro del 1941 con movimento di manifattura e dedica sul fondello e un Jaeger Le Coultre, reverso in acciaio e oro, completo di scatola e garanzia.

Antiquari a Palazzo non è aperta al pubblico solo per la Fiera, ma ogni giorno i visitatori potranno ammirare e acquistare oggetti impregnati di arte e storia. Grazie all’assistenza del personale della Fondazione, inoltre, saranno disponibili agevolazioni e servizi dedicati agli espositori che dovranno necessariamente trattenersi e pernottare.

In occasione dell’Antiquaria, inoltre, sabato 5 la Casa Museo esporrà al pubblico le splendide opere realizzate dai partecipanti al corso di scultura lignea, organizzato dalla Fondazione in collaborazione con ARte's. Le opere, raffiguranti il busto del Redentore di Giovanni della Robbia, appartenente alla Collezione Bruschi, sono state realizzate nell'arco di un mese con due lezioni a settimana grazie alla maestria e alla bravura dell'insegnante Rita Polverini.

Ricordiamo che nei giorni della Fiera Antiquaria anche l’ingresso alla Casa Museo Ivan Bruschi è gratuito e che in questo momento, oltre alla collezione permanente, è possibile visitare anche la splendida mostra temporanea “Andrea di Nerio la Madonna Sarti ad Arezzo”, prorogata fino al 13 di marzo, l’esposizione offre al visitatore non solo la ricostruzione della memoria storica di Andrea di Nerio, oggi riconosciuto come il maestro di Spinello Aretino, ma anche di quello che fu il suo contesto culturale per ripercorrere il linguaggio artistico proprio della scuola aretina del Trecento.

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