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VIDEO | Estrazione delle carriere: apre Santo Spirito

In palio la lancia dal cuore d'oro dell'artista Viale dedicata al Comune di Arezzo

Apre la Colombina e da lì già potrebbe spiccare il volo. Il rettore Ezio Gori in settimana non si è nascosto dietro a un dito e ha detto apertamente che punta al cappotto. Per Elia Cicerchia e Gianmaria Scortecci il compito di indirizzare la Giostra come spesso negli ultimi anni hanno fatto. Partono da vincenti e da favoriti, riconosciuti da tutti come la coppia più costante, forte e da battere. Agli altri tre quartieri che seguono toccherà cercare di rompere questo schema con l'obiettivo di portare in sede la splendida lancia realizzata a quattro mani da Conti e Viale. Il secondo a scendere sulla lizza sarà Porta del Foro, poi Crucifera e infine, come a giugno chiuderà Sant'Andrea. Da questo momento alle scuderie scatteranno anche le riflessioni sui primi giostratori da mandare contro il Buratto.

I volti dell'estrazione delle carriere

Il live della cerimonia

11,30 I Musici fanno risuonare l'inno Terra d'Arezzo e tutto il corteo si dirige nella Cattedrale.

11,26 L'Araldo legge la dedica della lancia e annuncia il suo trasferimento in Duomo fino al giorno in cui si terrà la Giostra dedicata alla Madonna del Conforto.

11,24 Il paggetto di Sant'Andrea ha estratto l'ultima sfera ed è proprio quella del suo quartiere che anche a settembre chiuderà la piazza. 

11,22 Adesso il paggetto di Santo Spirito estrae il terzo quartiere: è la volta di Porta Crucifera. Chiuderà Sant'Andrea. 

11,21 Il paggetto di Colcitrone estrae la sfera per il secondo quartiere: toccherà al quartiere di Porta del Foro.

11,19 Estrazione delle carriere: il paggetto di Porta del Foro estrae come primo quartiere Porta Santo Spirito: Segue il giuramento del capitano Marco Geppetti.

11,18 È Butali che ora legge l'impegno di fronte alla città: "giuro di osservare con lealtà e imparzialità le regole cavalleresche che regolano la Giostra del Saracino".

11,17 Entra il sindaco di Arezzo che consegna il bastone di comando a Messer Fabio Butali insignendolo quindi della carica di Maestro di Campo: "A nome dell'antichissima e nobilissima città di Arezzo..." legge Ghinelli.

11,15 Entra la Magistratura presieduta da Cecchi. Seguono i rettori dei quartieri

11,11 Infine entra Sant'Andrea. Continuano i cori pro e contro.

11,10 Fa il suo ingresso il quartiere di Porta Santo Spirito. Applausi e sfottò.

11,09 Entra il quartere di Porta Crucifera. Sventolano bandieroni rosso verdi.

11,08 Il primo quartiere ad entrare è quello di Porta del Foro. Il tifo sale.

11,07 L'Araldo chiama Messer Gabriele Veneri e messer Fabio Butali. Domenica in piazza collaboreranno come Maestro di Campo e vice.

11,05 Dopo una breve esibizione i Musici si schierano sotto le finestre di Palazzo Cavallo al ritmo del rullo dei tamburi.

11,00 La cerimonia ha inizio con l'ingresso dell'Araldo Francesco Sebastiano Chiericoni che annuncia i gonfaloni della città di Arezzo e i Musici della Giostra del Saracino.

10,50 Tamburi in lontananza, il corteo si avvicina a Piazza della Libertà.

10,20 comincia una buona affluenza di pubblico da via Cesalpino e da via Ricasoli, le prime file lungo le transenne si riempiono. 

La cerminonia

Alle 10,30 i figuranti si ritroveranno in piazza della Badia, alle 10,40 il corteo degli armati partirà per raggiungere il palazzo dei Priori percorrendo via Cavour, piazza San Francesco, via Cesalpino e piazza della Libertà. Alle ore 11 è prevista la consegna dello “scettro” da parte del sindaco Alessandro Ghinelli al maestro di campo. Poi i paggetti dei quartieri estrarranno l’ordine delle carriere; ogni capitano pronuncerà il proprio giuramento e poi la lancia d’oro sarà portata in cattedrale dove rimarrà fino al giorno della Giostra quando sarà prelevata dai paggi del Signa Arretii. 

La speciale dedica della lancia d'oro

È dedicata al Comune di Arezzo nella ricorrenza dei 250 anni dell’emanazione del motuproprio del 7 dicembre 1772, con cui il granduca Pietro Leopoldo di Asburgo-Lorena varò la “riforma comunitativa” della città istituendo la prima forma associativa di comunità aretina quale organismo amministrativo e politico.

Il trofeo nella sua speciale combinazione di più elementi, tra cui la vera e propria opera d'arte nel corpo centrale, è stato realizzato a quattro mani da Viale insieme al maestro intagliatore Francesco Conti.

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