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Giornata nazionale del decorato al valore, a Roma ricordato "Capitan Magro". La cerimonia al mausoleo delle Fosse Ardeatine

Fra i tanti caduti spicca la figura del Capitano Mario Magri nato ad Arezzo nel 1896, volontario nella Grande Guerra fu decorato con due medaglie di bronzo al valore militare

E’ stata celebrata ieri a Roma la “Giornata Nazionale del Decorato” organizzata dall’Istituto del Nastro Azzurro, ente morale fondato nel 1923 che rappresenta tutti coloro che per comportamenti ed atti di estremo sacrificio ed eroismo individuale o collettivo, in guerra, nel corso di operazioni per il mantenimento della pace all’estero o nella lotta alla criminalità organizzata, hanno ricevuto una decorazione al Valore, il più alto riconoscimento espresso dallo Stato ed istituito per esaltare gli atti di eroismo.

La significativa cerimonia si è svolta presso il Mausoleo delle Fosse Ardeatine luogo simbolo della resistenza e del sacrificio del popolo Italiano per la libertà della Patria, dove il 24 marzo 1944 i nazisti fucilarono 335 italiani, le vittime della strage appartenevano a diverse generazioni fra i fucilati 61 avevano meno di 25 anni uno aveva appena compiuto 15 anni, la loro composizione sociale rappresentava l’intero popolo Italiano, operai, commercianti, impiegati, militari, generali, ed un sacerdote, 54 caduti furono decorati al Valore alla memoria.

Fra i tanti caduti spicca la figura del Capitano Mario Magri nato ad Arezzo nel 1896, volontario nella Grande Guerra fu decorato con due medaglie di bronzo al valore militare sul Pasubio nel 1916 ed a Castegnevizza nel 1917, aiutante di campo di Gabriele D’Annunzio durante l’impresa di Fiume fu decorato di medaglia d’oro di Fiume.

Magri durante il fascismo fu accusato di complottare contro la vita di Mussolini, fu condannato al confino come «pericoloso all'ordine e alla sicurezza dello stato» fascista. ​Fra Lipari, Ponza, le isole Tremiti e Pescopagano, fu l'unico oppositore del fascismo a scontare 17 anni consecutivi di confino, senza passare attraverso alcun processo. Entrò in relazione con repubblicani e anarchici, comunisti e senza partito, e anche con personalità come Sandro Pertini e Umberto Terracini.

Riacquistata la libertà nel 1943, raggiunse Roma dove operò nella Resistenza al fascismo e al nazismo. Catturato dai tedeschi, con la complicità di due spie italiane, fu incarcerato a via Tasso, dove divise la cella con il capo del fronte Armato Clandestino Giuseppe Cordero Lanza di Montezemolo e con don Pietro Pappagallo. Dopo sessanta giorni di sevizie, a seguito dell'attentato di via Rasella, fu tra i 335 martiri assassinati dai nazisti alle Fosse Ardeatine.

Alla sua memoria fu conferita la medaglia d’argento al valor militare con la seguente motivazione “Appartenente al fronte della resistenza si prodigava senza sosta, durante la lotta clandestina contro l’oppressore, nel portare brillantemente a termine le numerose azioni di guerra affidategli. Incurante dei rischi cui si esponeva, svolgeva intensa opera di propaganda contro il nemico trasfondendo ai compagni di lotta il suo coraggio ed il suo entusiasmo. Catturato, sopportava stoicamente le barbare torture inflittegli durante la lunga detenzione, senza nulla rilevare della organizzazione cui apparteneva. Alle Fosse Ardeatine affrontava serenamente l’estremo sacrificio suggellando con l’olocausto della vita la sua dedizione alla patria e alla causa della libertà- Roma 9 settembre 1943- 24 marzo 1944".

Alla solenne celebrazione alla quale erano presenti Autorità Civili e Miliari ha partecipato la Federazione Provinciale dell’Istituto del Nastro Azzurro di Arezzo con il Presidente Stefano Mangiavacchi, il Gonfalone della Città di Arezzo con il Presidente del Consiglio Comunale Alessio Mattesini il quale ha reso omaggio alla tomba del Caduto Mario Magri presente il Vice Sindaco della Città di Montevarchi Stefano Tassi che ha accompagnato una delegazione di studenti dell’Istituto Comprensivo Mochi di Levane che sono stati lettori e narratori delle vicende dei Caduti delle Ardeatine.

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