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Vittime del salva-banche in Senato: "I ristori? Non così. Si facciano 3 scaglioni"

L'associazione delle "Vittime del salva-banche" si è fatta sentire oggi in Senato. Il decreto del 22 novembre scorso, secondo la portavoce del gruppo Letizia Giorgianni, introduce criteri che “discriminano i risparmiatori” creando “paradossi” come...

L'associazione delle "Vittime del salva-banche" si è fatta sentire oggi in Senato. Il decreto del 22 novembre scorso, secondo la portavoce del gruppo Letizia Giorgianni, introduce criteri che “discriminano i risparmiatori” creando “paradossi” come possibili ristori “milionari a chi non ha un reddito Irpef e mancati rimborsi per un reddito di soli mille euro superiori alla soglia”.

Giorgianni, durante l'audizione a Palazzo Madama, ha chiesto un “equo allargamento della base dei rimborsi diretti”, con tre soglie di reddito per i rimborsi.

Per i rimborsi automatici - riporta l'Ansa - si dovrebbe prevedere un sistema differenziato per scaglioni che vada dall’indennizzo del 99% per chi ha reddito sotto i 18 mila euro, all’80% per chi non arriva a 35 mila e il 75% per redditi inferiori a 55 mila euro. Per chi rimane fuori dal rimborso automatico la proposta è di prevedere un ristoro attraverso emissione di bond a 10 anni senza interessi, come “strumento deflattivo del contenzioso”.

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