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Economia

Si moltiplicano gli strumenti di tortura fiscale ai danni delle famiglie e delle piccole attività e tutti zitti

Fa paura dover constatare ogni giorno di essere in mano da decenni a gente che non capisce niente. Ultimamente, visto che c’è la volontà di “favorire” le piccole attività, hanno inventato, e soprattutto sanzionato va da sé, l’obbligo di dotarsi...

Fa paura dover constatare ogni giorno di essere in mano da decenni a gente che non capisce niente. Ultimamente, visto che c’è la volontà di “favorire” le piccole attività, hanno inventato, e soprattutto sanzionato va da sé, l’obbligo di dotarsi del sistema di pagamento elettronico, il cosiddetto Pos. I motivi sono sempre gli stessi, tanto strappalacrime quanto falsi: contrasto all’evasione fiscale, al riciclaggio, ecc.. Motivi falsi come Giuda.

Per quanto riguarda l’evasione non sarà mai sufficientemente chiaro che le piccole attività commerciali ed artigianali hanno già da decenni gli strumenti obbligatori per certificare gli incassi, cioè scontrini e ricevute fiscali. Ma non basta, tutte le piccole attività sono tassate tramite gli studi di settore, anche se ne è stato cambiato di recente il nome pensando che il paese sia pieno di fessi. Cioè un’altro oscuro sistema informatico fiscale che calcola i redditi da tassare sostanzialmente a prescindere, come avrebbe detto Totò, dagli incassi dimostrati con scontrini e ricevute fiscali. E senza che questi incassi siano stati prima smentiti da una qualche evidenza contraria. Il che, se non altro, riprova l’inutilità di strumenti medioevali di tortura quali sono scontrini e ricevute fiscali. Quindi è ovvio che per il contrasto all’evasione fiscale il Pos non serve a niente. E passiamo al riciclaggio. Che testa ci vuole per pensare che il riciclaggio si faccia omettendo uno scontrino da poche decine o centinaia di euro, perché di questo si potrebbe al massimo parlare nella stragrande maggioranza dei casi? E’ ovvio che non sono questi i veri motivi, checché ne pensiono le anime belle che bevono come acqua fresca, e ripetono a pappagallo, assurde statistiche sull’evasione fiscale – che media troppo spesso tanto ignoranti quanto asserviti propalano a pieni polmoni - gravemente lesive degli interessi e dell’immagine nazionale in tutto il mondo. E non è poi così difficile ipotizzare quali sono i motivi. Prima di tutto un bello ed immeritato regalo alle banche perché il Pos costa, anche se tutti fanno finta di niente. Poi un altro modo per costringere le persone a utilizzare sempre di più i canali bancari – altro regalo alle banche in termini di commissioni – per meglio sapere dove sono i gruzzoletti delle famiglie. Un’informazione utilissima se un domani qualcuno decidesse di dargli una bella affettata. Non si parla, per esempio, di dover ridurre in ogni modo il debito pubblico a pronta cassa perché “l’Europa lo vuole”? Allarmismo? Potrebbe essere se non fossimo in un paese dove sono spariti i risparmi delle famiglie Investiti in titoli bancari nello spazio di un quarto d’ora senza uno straccio di spiegazione plausibile. Potrebbe essere se non fossimo in un paese a sovranità limitata, anzi limitatissima. Potrebbe essere se non fossimo in un paese dove le pensioni vengono allontanate nel tempo e ridotte negli importi nel torpore generalizzato. Potrebbe essere se non fossimo in un paese dove sedici donne anziane su cento non hanno la pensione. Potrebbe essere se fossimo in un paese serio che tutela i propri cittadini e le loro legittime proprietà. Parliamoci con chiarezza: purtroppo non siamo un paese serio. Come dovremo tornare ad essere, e prima possibile. Costi quello che costi.

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