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Rapine e furti in aziende orafe: in sei mesi volatilizzati 10 milioni di euro. Federorafi: "Non vogliamo un altro 2011"

In sei mesi sono andati in fumo otto/dieci milioni di euro in oro e materiali preziosi. E la colpa non è della crisi o delle difficoltà del mercato. Questa è la cifra sottratta alle aziende aretine da banditi e malviventi che, da inizio anno ad...

In sei mesi sono andati in fumo otto/dieci milioni di euro in oro e materiali preziosi. E la colpa non è della crisi o delle difficoltà del mercato. Questa è la cifra sottratta alle aziende aretine da banditi e malviventi che, da inizio anno ad oggi, hanno razziato le varie realtà del tessuto imprenditoriale locale.

L'allarme è quello lanciato direttamente dalla Federorafi Confindustria attraverso la voce della presidente nazionale Ivana Ciabatti e quella di Toscana Sud Giordana Giordini. "E' soprattutto in seguito agli ultimi eventi criminosi, come la rapina di ieri a San Zeno - spiegano Ciabatti e Giordini - che il nostro settore sente ancora di più la necessità di attività di prevenzione volte alla tutela del loro lavoro e delle loro aziende. Sappiamo come negli anni gli orafi e le imprese si siano attrezzate per fare fronte all'emergenza sicurezza. Ma questo ancora non basta. Dobbiamo trovare un metodo per creare una rete che permetta agli operatori di sentirsi tranquilli all'interno dei proprio luoghi di lavoro. E' per questa ragione che sollecitiamo un tavolo permanente sulla sicurezza attorno al quale si possano sedere rappresentanti del mondo civile, imprenditoriale e forze dell'ordine". ciabatti_giordini Durante le ultime settimane sono stati due i colpi messi a segno a danno di altrettanti imprenditori del settore orafo. Il più recente è quello di ieri. Alle 6.30 di mattina una banda di malviventi si presenta davanti alla Sicam di San Zeno, strada E. Tutti indossano maschere e costumi da carnevale e, armati di pistole vere, piombano addosso al titolare e tre dipendenti. Si fanno aprire il caveau e scappano con il malloppo (400mila euro di metalli preziosi).

Soltanto poche settimane prima invece Antonio Di Stazio vigilante della Securpol, è sparito per alcuni giorni con un furgone carico di ben 50 chili di oro. Soltanto negli ultimi giorni per l'uomo sono scattate le manette.

Due episodi particolarmente rocamboleschi che hanno contribuito ad accrescere il senso di insicurezza degli imprenditori orafi i quali hanno deciso di fare fronte comune e mettersi al lavoro per impedire che si verifichino altri fatti analoghi.

"La prevenzione - proseguono Ciabatti e Giorgini - è sempre un'arma vincente. Sappiamo i problemi a cui devono fare fronte le forze dell'ordine, troppo spesso chiamate ad operare ben oltre le loro forze fisiche. Chiediamo allora che il governo intervenga perché sulla sicurezza non si può risparmiare. Non vogliamo trovarci di nuovo a situazioni estreme come quelle che abbiamo dovuto affrontare nel 2010/2011 quando le nostre aziende sono state bersagliate notte dopo notte da criminali e bande di malviventi. Il momento storico che viviamo è già particolarmente complicato non dobbiamo permettere che la situazione precipiti ulteriormente".

L'intervista completa a Ivana Ciabatti, Giordana Giordini e Felice Addonizio

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