Grazie alla Svi riapre una fabbrica ad Arezzo. Il piano per 36 nuovi posti
Una fabbrica che nasce è la straordinarietà in questi tempi di magra. Una notizia bella per il territorio di Arezzo, per quel che rappresenta in sé - il cronoprogramma prevede 36 assunzioni in due anni - e per il messaggio di speranza che lancia...
Una fabbrica che nasce è la straordinarietà in questi tempi di magra. Una notizia bella per il territorio di Arezzo, per quel che rappresenta in sé - il cronoprogramma prevede 36 assunzioni in due anni - e per il messaggio di speranza che lancia. Perché la Svi di Lucignano, espansione dell'azienda con radici a Città di Castello, è impegnata in un settore produttivo tradizionale (costruzione e la manutenzione dei treni). Insomma, non di solo Ict (tecnologie dell'informazione e della comunicazione) si nutrono le future speranze imprenditoriali e lavorative.
Il piano aziendale
Oltre 15 milioni di investimento e un programma di sviluppo aziendale che ha portato 13 assunzioni nell’ultimo anno ed altre ne porterà, se verrà rispettata la volontà dell’azienda di passare a 120 dipendenti, dagli attuali 84, nei prossimi due anni.
Ieri c'è stata una vera e propria festa in occasione del taglio del nastro. Un avvenimento più unico che raro per la provincia di Arezzo (e per l'Italia in generale) negli ultimi anni.
Da Città di Castello ai mercati mondiali
Un nuovo cuore industriale inizia a battere nell'Aretino, grazie al piano di sviluppo di una realtà nata nella Valtiberina umbra nel 1999, per iniziativa di Ivano Sambuchi e Mauro Vannoni, specializzata nella costruzione di mezzi d’opera ferroviari. Un'impresa che ha fatto del dinamismo e dell'attenzione alle evoluzioni del settore la propria cifra, diventando rapidamente un faro in Italia e, successivamente, in grado di conquistare generose fette di mercati esteri come l'Europa orientale, il Nordafrica e il Sudamerica.
@MattiaCialini