rotate-mobile

VIDEO | "Braccati dalla burocrazia". Il grido d'allarme dei coltivatori di tabacco

Cia Arezzo: “Ascoltiamo le voci delle imprese che traduciano in una piattaforma di proposte e richieste da avanzare a vari livelli. A cominciare dal livello territoriale e regionale. Tutti devono fare la loro parte per garantire un futuro all’agricoltura”

Meno burocrazia, più tutele e tempo da dedicare al lavoro nei campi. A chiederlo sono i coltivatori di tutta Italia che in queste settimane hanno portato la protesta lungo le strade del Paese. “Abbiamo bisogno di un po’ di tregua - raccontano Maurizio e Cesare, coltivatori di tabacco della Valtiberina - Già reperire manodopera è un'impresa quasi impossibile, se poi a questo vi sommiamo la pesantezza di sostenere costi di produzione impazziti e una burocrazia soffocante, attività come la nostra rischiano di diventare una specie in via di estinzione”.

La loro testimonianza è stata raccolta dalla Confederazione italiana agricoltori (Cia) Arezzo che, in concomitanza con le "proteste dei trattori”, è tornata sul territorio per comprendere le problematiche del settore. “Il nostro obiettivo è ascoltare la voce dei soci, per passare dalla protesta alla proposta - spiega la presidente Serena Stefani - Il nostro tour di ascolto è partito dai coltivatori di tabacco della Valtiberina, fiore all’occhiello dell’economia agricola locale, e produzione in difficoltà a causa sia degli eventi meteorologi che per la mancanza di manodopera".

Maurizio Federico, nella sua azienda ad Anghiari, produce da sempre Kentucky e cereali. “Ho partecipato anch’io alla manifestazione di Bettolle - racconta - La scelta di scendere in campo con i trattori è spia del forte disagio che si respira nelle nostre campagne. Sono orgoglioso di far parte di un’associazione che mi ha lasciato la libertà di decidere. Io ho deciso di esserci perché sono convinto che questa azione possa dare un contributo anche a rafforzare la rappresentanza e a richiamare l’attenzione dei decisori politici. Ormai i costi di produzione sono aumentati in modo vertiginoso e non sono compensati dai prezzi spuntati dai prodotti sul mercato. Molte aziende non ce la fanno. Gli investimenti si fermano. L’agricoltura invece ha bisogno di continui adeguamenti, aggiornamenti, meccanizzazione”.

Condizione condivisa anche da Cesare Alessandrini, allevatore e produttore di tabacco. “Abbiamo grande difficoltà a reperire manodopera - spiega - gli unici che si candidano sono lavoratori stranieri perché gli italiani non vogliono più impiegarsi in questo settore. Una volta reperiti gli operai devono essere sottoposti a una formazione specifica e obbligatoria sempre più impegnativa per l’azienda. Altro capitolo dolente sono i controlli. Ci devono essere ma andrebbero razionalizzati, anche attraverso specifici protocolli di intesa con gli organi preposti in modo da poter lavorare tranquilli, oltre che in sicurezza e legalità”.

“Gli incontri con gli agricoltori - conclude la presidente Cia Arezzo - sono preziosi per comprendere le necessità, ascoltare le proposte e mettere a punto le strategie necessarie. La nostra organizzazione continua il suo lavoro di ascolto, traducendo i bisogni in una piattaforma di proposte per il governo nazionale e l’Europa, ma anche per Regione e comuni a cui sono stati richiesti interventi di   competenza, che spaziano dall’emergenza ungulati al piano irriguo, alle soluzioni per contrastare il cambiamento climatico. Ognuno in questo momento deve fare la propria parte, per dare un futuro all’agricoltura”.

In copertina: le interviste ai coltivatori di tabacco della Valtiberina

Video popolari

VIDEO | "Braccati dalla burocrazia". Il grido d'allarme dei coltivatori di tabacco

ArezzoNotizie è in caricamento