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Cessione good bank. Ubi: "Non salveremo nessuno"

"Generare valore per gli azionisti". E' questo l'obiettivo più volte ribadito da Ubi Banca, soggetto che in più di una occasione è stato indicato come acquirente forte per le good bank nate dalla messa in risoluzione di Banca Etruria, Banca Marche...

"Generare valore per gli azionisti". E' questo l'obiettivo più volte ribadito da Ubi Banca, soggetto che in più di una occasione è stato indicato come acquirente forte per le good bank nate dalla messa in risoluzione di Banca Etruria, Banca Marche e Carichieti.

Nessuna operazione di salvataggio e nessun investimento a fondo perduto. Queste sarebbero le prerogative del colosso bancario per procedere con l'acquisizione.

A ribadirlo è stato proprio l'ad Victor Massiah che sulle colonne del Sole 24 Ore ribadisce: "Noi non vogliamo salvare nessuno anche se il mercato non sembra crederci molto. L'obiettivo di eventuali acquisizioni quindi resta quello di sempre, ossia generare valore per i nostri azionisti. Anzi generare valore a doppia cifra in termini di utili per azione e ritorno sull'investimento".

Dopo mesi turbolenti, durante i quali il mercato ha più volte penalizzato Ubi temendo che potesse avventurarsi in partite rischiose, prima Mps e poi le tre good bank ecco che finalmente nel terzo trimestre è tornata all'ultime.

Massiah, ha invitato a guardare la storia recente della banca: "Sono due anni che si dice che faremo un'operazione stupida a danno della banca, ma non l'abbiamo ancora fatto. Fidatevi". Dal fronte delle pratiche per la cessione delle good bank invece ancora non emergono novità di rilievo. Dopo l'ultima proroga concessa dalla Commissione europea l'intera trattativa procede nel massimo riserbo.
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