Cessione Etruria, niente passaggio in Bce. Ubi avanti, parere europeo a fine trattativa

Il via libera informale all'accordo Ubi – good bank da parte della Banca Centrale Europea era già arrivato il 25 novembre, domani - 8 dicembre - non ci sarà un altro passaggio a Francoforte, come era trapelato in precedenza. In sostanza la stretta per la cessione di tre delle nuove banche “salvate” il 22 novembre 2015, tra cui Etruria, a Ubi Banca non è vincolata ad altri passaggi in Europa, se non la benedizione finale, una volta che le parti avranno trovato l'intesa. A questo punto il pallino resta nelle mani di Ubi, la popolare bergamasca unica pretendente rimasta per Banca Etruria, Banca Marche e Cassa di risparmio di Chieti (Cariferrara è esclusa dalla trattativa).

E i tempi? "Il progetto di acquisto da parte di Ubi di tre delle quattro good bank non verrà formalizzato in Bce il prossimo 8 dicembre – spiega oltretutto una nota Reuters - e per il via libera definitivo da parte della Vigilanza bisognerà probabilmente aspettare, se verrà siglato l'accordo tra le parti, i primi mesi del nuovo anno".

A questo punto restano da sciogliere alcuni nodi nella trattativa. E l'analisi su Etruria e sorelle da parte di Deloitte per Ubi prosegue.

Tra le altre condizioni poste l'acquisto ci sono le diminuzioni degli Npl e la possibilità di compensare le perdite con gli utili futuri. “Potrebbe inoltre intervenire il Fondo di Risoluzione a monte della vendita con una mini ricapitalizzazione per ripristinare i coefficienti patrimoniali degli istituti da cedere. Una volta soddisfatte tutte le condizioni Ubi potrebbe quindi procedere ad un aumento di capitale per mantenere i suoi livelli patrimoniali dopo l'acquisizione. Una volta soddisfatte tutte le condizioni Ubi potrebbe quindi procedere ad un aumento di capitale per mantenere i suoi livelli patrimoniali dopo l'acquisizione”, spiega Reuters.