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Venerdì, 26 Aprile 2024
Economia

Cantieri edili e superbonus, ora alle imprese chiesta anche la Soa. Papini: "Altra penalizzazione per chi vuole lavorare"

L'introduzione della certificazione penalizzerebbe la maggior parte delle oltre 400 imprese locali di Confartigianato

Nuova tegola sulle aziende edili. La legge ancora non è varata, ma già se ne discute. Dal primo gennaio 2023 potrebbe infatti entrare in vigore l'obbligo di possesso della Soa per le imprese che operino su cantieri con i superbonus. È un altro pezzo di burocrazia che rischia di bloccare una fetta importante di piccole e medie aziende artigiane che lavorano in edilizia. A lanciare l'allarme ad Arezzo è la Confartigianato per voce del segretario Alessandra Papini. 

La nuova incombenza scatta per i lavori collegati al bonus 110 dal valore superiore a 516mila euro. La legge prevede che possano operare solo le imprese che hanno ottenuto la Soa, cioé la certificazione obbligatoria per gli appalti pubblici che per la prima volta quindi entrerebbe a piedi pari nell'ambito dei lavori privati.

"L'introduzione dell’obbligo della qualificazione Soa per le imprese che effettuano lavori legati ai bonus dell’edilizia, è l’ennesimo e inutile sbarramento burocratico al mercato delle riqualificazioni edili" dichiara Papini e aggiunge "Il 70% delle nostre 400 imprese rimarrebbe fuori dal sistema 110, se venisse applicata la soglia per ottenere la Soa per lavori oltre i 516mila euro. Ci sono cantieri che ancora devono iniziare e che l'applicazione di questo nuovo ostacolo rischierebbe di bloccare".

Secondo la Confartigianato aretina si tratta di una vera e propria contraddizione con l'idea di una semplificazione dell'iter. "L'impressione - sottolinea Papini - è che sia un modo di dare nuove incombenze alle imprese e far guadagnare gli enti certificatori. Il mercato delle certificazioni verrà così spinto favorendo magari l'ingresso di soggetti non del tutto trasparenti. Il Governo, nel decreto Semplificazioni si era impegnato a snellire le procedure ma questa nuova metodologia sembrerebbe contraddire quanto detto meno di 3 mesi fa.”

I dati dell'edilizia

Il settore delle costruzioni ha trainato la ripresa post-pandemia, registrando nel 2021 un aumento del valore aggiunto del 13,6% rispetto ai livelli del 2019, a fronte del +0,4% della manifattura e la flessione del 4,4% nei servizi. Il comparto mantiene un andamento positivo anche nella prima parte di quest’anno: nei primi due mesi del 2022 la produzione delle costruzioni registra un aumento del 18,8% su base annua, più intenso del +7,0% dell’Eurozona.

"A fronte di questi numeri che si traducono anche in aumento della occupazione, va aggiunto che gli interventi fatti e quelli in corso vanno tutti nella direzione dell'efficientamento del patrimonio edilizio. Ci chiediamo quindi perché continuare a rendere impraticabile un percorso che nel nostro territorio ha fino ad oggi prodotto buoni risultati nel pieno rispetto delle regole", conclude Papini.

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