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Cantarelli, i 10 giorni del commissario. Oltre la busta di Men's Fashion c'è l'email di Bax Molise

La vicenda Cantarelli si caratterizza sempre per colpi di scena che ogni volta spostano di qualche giorno più avanti l'avvistamento di un orizzonte. E' così perché anche ieri alle 15:00 nello studio del notaio di Firenze Pasquale Marino, il...

La vicenda Cantarelli si caratterizza sempre per colpi di scena che ogni volta spostano di qualche giorno più avanti l'avvistamento di un orizzonte. E' così perché anche ieri alle 15:00 nello studio del notaio di Firenze Pasquale Marino, il commissario Leonardo Romagnoli, oltre all'apertura della busta con l'offerta vincolante e irrevocabile della Men's Fashion Group, ha preso atto che per posta elettronica certificata è arrivata anche un'offerta non vincolante da parte di un gruppo che si è palesato con il nome di Bax Molise, un nome che dalle opportune ricerche rimanda, almeno on line ad una società con sede nella zona industriale di Pettoranello di Molise in provincia di Isernia, la stessa zona in cui hanno avuto sede altre aziende del settore tessile che non hanno navigato in buone acque, come la Ittierre prima e la Oti adesso.

Dall'indirizzo però non si evince se parte delle aziende possano coincidere, o se gli stabilimenti siano gli stessi.

Anche per questi motivi il commissario Romagnoli si è preso 10 giorni di tempo per analizzare e valutare i documenti così come prevede la procedura di vendita della Cantarelli in amministrazione straordinaria.

Il bando, scaduto alle 12:00 di venerdì 8 settembre prevedeva comunque una serie di criteri, formali e sostanziali da rispettare, primo fra tutti il fatto che l'offerta fosse vincolante e irrevocabile, fosse corredata di un congruo piano industriale e da una fideiussione. Secondo le poche informazioni certe trapelate da Firenze la Pec di Bax Molise non rispetterebbe questi criteri, ma resta comunque una novità finora non presa in considerazione e con la quale non è chiaro quali possano essere i risvolti.

Pacenti e Yordanov

L'attesa continua per i lavoratori, 240 in tutto, di cui quasi 90 in cassa integrazione. Tra poche ore ci sarà l'incontro con i sindacati che sono stati presenti all'apertura della busta e alle comunicazioni tra il notaio e il commissario e hanno firmato il verbale dell'incontro fiorentino. Poche le notizie che potranno portare a Terontola, visto che nello studio di Marino non è stato intavolato nessun discorso sui contenuti del copioso plico depositato dal sodalizio composto da Antonguilio Pacenti che nei mesi scorsi ha rilevato il marchio della Mabro e da Martin Yordanov patron della bulgara Richmart.

Il commissario deve valutare tutto, poi si pronuncerà e solo in quel momento i sindacati entreranno in scena, sederanno al tavolo con il compratore e con il piano industriale alla mano inizieranno le trattative per arrivare all'accordo, passaggio fondamentale senza il quale non si può perfezionare l'atto di acquisto dell'azienda.

Nella giornata di ieri è stata decisa anche la richiesta di proroga della cassa integrazione straordinaria per la durata delle attività del commissario, che a sua volta dovrebbe prorogare il suo ruolo per tre mesi arrivando quindi alla metà di dicembre.

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