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Cronaca

Il Viminale manda 8 poliziotti in più ad Arezzo. Ma il Sap frena: "Non bastano"

Il sindacato punta il dito sulla situazione difficile della questura: "Vallate abbandonate, uffici che vanno avanti a stento, prefetti sordi alle nostre richieste. Serve un impegno concreto"

Arrivano i rinforzi. All'inizio del 2019 il Viminale incrementerà gli organici delle questure italiane. L'impegno se lo è preso il ministro dell'interno in persona, che un mese fa ha annunciato di voler ascoltare con attenzione le richieste del territorio in tema di sicurezza e di dare risposte celeri. Matteo Salvini ha sciorinato i numeri che riguardano le province toscane: 8 poliziotti in più arriveranno ad Arezzo, 36 a Firenze (di cui 29 in questura), 4 a Grosseto, 6 a Livorno, 16 a Lucca, 17 a Massa Carrara, 12 a Pisa, 6 a Pistoia, 15 a Prato, 8 a Siena. 

Oggi il Sindacato Autonomo di Polizia di Arezzo ha commentato non senza polemica quella che resta una decisione condivisibile ma che non può risolvere i problemi di una questura sottodimensionata rispetto ai compiti da svolgere.

Scrive il Sap: "È del tutto evidente che, nonostante sia cambiato il ministro, al Viminale abbiano ancora le idee confuse riguardo alle più elementari regole matematiche. E tocca, quindi, alle associazioni di categoria, in particolare al SAP, fare i conti della serva, al fine di confutare dati fuorvianti per la cittadinanza aretina. Ebbene, a fronte di questo "rinforzo", si dimentica che negli ultimi due anni la provincia di Arezzo ha perso più di 20 poliziotti, collocati in quiescenza e mai sostituiti. Complessivamente, secondo una stima di questa organizzazione sindacale, negli ultimi 20 anni il numero dei dipendenti della Polizia di Stato in questa provincia è diminuito di circa 100 unità, e non saranno certo gli 8 colleghi in arrivo a cambiare le carte in tavola. La situazione non è certo da imputare al nuovo esecutivo dal quale, comunque, questo sindacato si sarebbe aspettato una maggiore trasparenza".

Insomma, ben vengano i rinforzi ma senza una riforma strutturale degli organici di Polizia, per i cittadini cambierebbe poco. La situazione, secondo il Sap, è veramente critica: "La triste realtà attuale è quella di una Questura con uffici che vanno avanti a stento e solo grazie al sacrificio di poliziotti che, nonostante un'età media vicina ai 50 anni, garantiscono quotidiane prestazioni di lavoro straordinario. La ancora più disperata realtà è quella di vallate abbandonate a loro stesse e di specialità come la Polizia Stradale che non hanno risorse sufficienti per presidiare la viabilità ordinaria e che a stento riescono a garantire il servizio in convenzione con Società autostrade. Il SAP ha più volte indicato la strada da percorrere, al fine di alleviare le conseguenze dello scempio causato dal turnover pensionistico ma, a tutt’oggi, rimangono inascoltate le proposte di questa associazione di categoria, intese a razionalizzare le forze in campo".

Non mancano, per chiudere, osservazioni critiche agli organi di governo sul territorio: "Gli ultimi due prefetti, dopo aver inviato la solita letterina ciclostilata in cui si parla di lealtà, condivisione e confronto, si sono chiusi nel palazzo del governo senza nemmeno degnarsi di rispondere alle istanze del SAP, intese ad ottimizzare l’impiego del personale in attività consone ai compiti istituzionali della Polizia di Stato. Il SAP, da sempre forza sindacale propositiva, rivolge l’ennesimo appello alle forze politiche e sindacali, alle associazioni di categoria e alla cittadinanza tutta, affinché la richiesta di sicurezza sia veicolata in maniera adeguata, pretendendo dalle autorità un impegno concreto, nel rispetto dei principi sanciti dalla Costituzione". 

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