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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Bibbiena

Versava soldi sul proprio conto postale, ma finivano nel deposito di 2 truffatori: la denuncia di una 21enne

La truffa è stata messa a segno a luglio: la ragazza aveva ricevuto un messaggio sul cellulare con un link che rimandava ad un falso sito delle Poste. Ingenuamente ha attivato il link ed è scattato il raggiro.

Versava i suoi risparmi suI proprio corrente postale tramite gli sportelli automatici Atm, ma i soldi finivano sul conto di due truffatori. E' una storia paradossale quella che una 21enne casentinese ha raccontato ai Carabinieri della Stazione di Bibbiena. I militari hanno subito dato il via alle indaginie e hanno individuato i truffatori: un 40enne ed una 57enne della provincia di Napoli, sono stati denunciati per il reato di truffa in concorso. 

La vicenda è iniziata a fine luglio 2018. E' stato allora che la giovane ha ricevuto sul proprio telefono cellulare un messaggio contenente un link riconducibile ad un sito che apparentemente apparteneva a "Poste Italiane". In realtà cliccando sul link la ragazza è stata reindirizzata ad un sito "non genuino e non riconducibile a Poste Italiane". Un sito che ha innescato il meccanismo della truffa: alla ragazza sono stati richiesti password e codici relativi al proprio conto e dati personali. La 21enne, convinta di inserire tali informazioni per usufruire di un servizio a lei utile, non ha esitato.  E da quel momento le operazioni di versamento di denaro contante effettuate dalla giovane sul proprio conto corrente postale, utilizzando gli sportelli automatici “ATM” di Poste Italiane, hanno iniziato a finire in un altro deposito riconducibile ai truffatori. Quando la vittima del raggiro si è resa conta di essere stata truffata aveva versato oltre 2mila 600 euro. Il dubbio è arrivato poco tempo dopo i primi versamenti, quando voleva utilizzare Poste Pay per pagare un viaggio. Negli stessi giorni ha visto un servizio su Striscia la Notizia che parlava di questo tipo di truffa ed è subito corsa dalle forze dell'ordine.

Le indagini dei carabinieri hanno permesso di risalire, attraverso numerosi passaggi informatici, ai due soggetti campani, che risultano già gravati da numeri precedenti per reati della medesima indole e con “modus operandi” simile. ALtre persone quindi sono state truffate in questo modo e l'appello all'attenzione diventa d'obbligo.
 

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