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Cronaca

Tolgono figli al padre, ragazzino prelevato da scuola durante l'esame di terza media. Rossi: "Fallimento per i servizi sociali"

E' una vicenda dolorosa, una vicenda che ha toccato il cuore degli aretini. Da alcuni giorni su Facebook sta circolando un appello, reale, per aiutare e dare voce a Stefano, un padre aretino che, si racconta, "da solo ha cresciuto i suoi figli"...

E' una vicenda dolorosa, una vicenda che ha toccato il cuore degli aretini. Da alcuni giorni su Facebook sta circolando un appello, reale, per aiutare e dare voce a Stefano, un padre aretino che, si racconta, "da solo ha cresciuto i suoi figli". Una famiglia estremamente povera, che adesso si trova ad essere disgregata.

Quello che è avvenuto lo spiega in un intervento il consigliere comunale Angelo Rossi: "Con un’ordinanza del tribunale dei minori eseguita il giorno 22 giugno, a Stefano, un padre aretino, sono stati tolti i due figli per essere affidati a una comunità. È noto che il nucleo familiare versa in gravi condizioni economiche.

Uno dei bambini è stato prelevato a scuola il giorno dell’esame di terza media dalle forze dell’ordine, con una modalità traumatica che lascia quantomeno sbigottiti".

Il 22 giugno era l'ultimo giorno di esami. Il giorno nel quale si conclude un percorso di studi. Il ragazzino quel giorno sarebbe stato prelevato dalla Polizia Municipale per essere portato nella comunità.

"Mi chiedo - scrive Rossi nel suo accorato intervento - anche se siamo di fronte alla regolare esecuzione di una sentenza, come si possa essere così insensibili e inappropriati da eseguirla palesemente in un luogo che dovrebbe essere sacro, la scuola, e senza prevedere i gravi traumi psicologici causati al minore da questo gesto.

Come padre di un bambino della medesima età, che sosteneva gli stessi esami in quei giorni, non posso non comprendere il dolore di quest’'uomo e lo strazio del figlio, uniti da un'’umiliazione pubblica facilmente evitabile con un minimo di tatto e umanità.

Quando accadono avvenimenti drammatici di questo genere è un fallimento per la collettività e, proprio per questo, per i servizi sociali del Comune di Arezzo che non sono stati in grado di aiutare adeguatamente, nel tempo e per tempo, un fragile nucleo familiare e che invece, per scopo e funzione, dovrebbero essere lo strumento atto a impedire cose del genere".

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