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Cronaca

Oro e palladio "ripuliti": scatta maxi sequestro da 10 milioni. Indagine su tre aziende

Inchiesta su scala nazionale della Procura di Arezzo, indagini affidate alla Guardia di Finanza: una società ha sede ad Arezzo, altre due sono fuori provincia. Ipotesi di autoriciclaggio ed evasione milionaria

Sono tre le aziende su cui si sono accesi i fari della Procura di Arezzo per via di un imponente giro di affari che gli inquirenti giudicano illegale, tanto da aver autorizzato un sequestro monstre da 10 milioni di euro a carico degli indagati.

Il maxi sequestro

E' alle battute finali l'inchiesta condotta dal Nucleo di polizia economico-finanziaria guidato dal tenente colonnello Andrea Esposito della Guardia di Finanza di Arezzo. Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Arezzo Giulia Soldini ha dato il via libera al maxi sequestro ritenendo fondata l'ipotesi di una evasione dell'Iva pari a circa 10 milioni di euro. Una delle società coinvolte ha sede ad Arezzo, le altre due sono di fuori provincia. La portata dell'indagine è nazionale, con numerosi soggetti coinvolti.

Oro e palladio di dubbia provenienza

Le Fiamme gialle - come riporta il Corriere di Arezzo - stanno procedendo seguendo la pista dell'autoriciclaggio, che si sarebbe concretizzato attraverso scambi di oro e altri metalli di pregio (come il palladio) di provenienza dubbia. I preziosi sarebbero stati protagonisti di vari e complessi passaggi tra società al fine di "ripulirli", garantendo inoltre un guadagno illecito nell'elusione del Fisco. Nelle prossime ore i finanzieri potrebbero chiudere il cerchio dell'inchiesta, svelando ulteriori dettagli dell'operato, finora mantenuto strettamente riservato.

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